Il successore : intervista a Mikkel Birkegaard, un autore che da voce ad altri autori per portarci nel lato oscuro della normalità.

Il successore

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INTERVISTA A CURA DI: Laura Crottini e Samatha Calligaris

SPAZIO A CURA DI: Laura Crottini

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Buongiorno cari lettori, graditissimo ospite del nostro spazio interviste di oggi è Mikkel Birkegaard con il suo nuovo libro “Il successore” (Longanesi, 2024) letto e recensito dalla nostra Samatha (QUI)

Mikkel Birkegaard é uno scrittore danese oltre che esperto di informatica e nuove tecnologie; in Italia é già conosciuto con “Il libro dei sogni” e “I delitti di una scrittore imperfetto” sempre editi da Longanesi.

THRILLER LIFE: Nel romanzo Laust, uno dei protagonisti, dice che William – lo scrittore che deve sostituire – non scrive nemmeno di una poltrona se prima prima non ci si è di seduto sopra lui stesso. Questo vale anche per lei come scrittore? Le piace verificare e constatare così a fondo certe cose prima di scriverle come il nostro William?

Mikkel Birkegaard: Nel libro vengono rappresentati due differenti tipologie di scrittore: quello che ha bisogno di pianificare tutti (William) e quello che scrive semplicemente  ciò che gli passa per la testa. I penso di esser circa nel mezzo, tendo a pianificare molto prima di iniziare ma cambio sempre molto durante la stesura; non ho problemi a scrivere di qualcosa che non ho provato personalmente, penso faccia parte dell’essere scrittore, del resto non possiamo avere esperienze personali di ogni cosa, soprattutto non nel genere crime!

THRILLER LIFE: L’autore con “Il successore” mette in primo piano, al di là della storia, un tema molto importante e attuale: gli abusi sui minori e la tratta delle donne.
La sua passione per l’informatica, insieme al fatto che al giorno d’oggi proprio internet è uno dei veicoli più potenti per inserirsi in questi spregevoli traffici, hanno contribuito alla creazione di idee e allo svolgimento delle dinamiche in questo suo romanzo? E soprattutto, come mai la scelta di inserire proprio questo argomento? C’è qualche fatto particolare che l’ha spinta a scrivere di questo?

Mikkel Birkegaard: Tutte le storie hanno sempre – in qualche modo – a che far con buoni e cattivi e cosa può esserci di più spregevole di abusi su minori  e traffico di persone? Sfortunatamente il ruolo di Internet é stato quello di rendere il tutto più raggiungibile.

THRILLER LIFE: Nei primi capitoli del libro vediamo una forte presenza di Ida, l’assistente, al punto che la si pensa uno dei protagonisti di tutta l’opera. Perchè la decisione di estrometterla ad un certo punto?

Mikkel Birkegaard: Ida ha delle ragioni molto personali per cui andarsene e non sono riuscito a pensare a nulla che la potesse dissuadere a restare, forse molti anni dopo, ma avrebbe molto da dover accettare.

THRILLER LIFE: Ad un certo punto della storia Laust compie azioni sadiche sotto l’effetto di allucinogeni, ma sostiene che l’azione della droga sia relativa. Il controverso protagonista crede – infatti – che quello che fa sia dato da una parte crudele già esistente dentro di lui.
Lei crede che dentro ognuno di noi stazioni un lato oscuro il quale necessita solo di un momento giusto per emergere? E quindi che ci sia qualcuno più bravo a tenerlo a bada e qualcuno più fragile da permettergli di fuoriuscire?

Mikkel Birkegaard: Io credo (ma non lo appoggio) che essere ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti è spesso utilizzata come scusa per fare cose stupide e a volte orribili. Nella mia testa se puoi farlo da ubriaco allora puoi farlo anche da sobrio poiché é qualcosa che risiede da qualche parte di te. Tutto questo non significa che tutti abbiano una parte cattiva in se stessi, ma se così fosse essa emerge sia che tu sia sobrio o che tu sia ubriaco.

THRILLER LIFE: I personaggi che troviamo ne “Il successore” sono molteplici e tutti ben caratterizzati. C’è un personaggio con il quale ha avuto più difficoltà nel descriverne il ruolo? e perchè? E c’è invece un personaggio al quale si sente particolarmente vicino in questo suo romanzo?

Mikkel Birkegaard: Ogni personaggio di ogni libro ha una qualche parte dell’autore in sé; io probabilmente ho più in comune con Laust, il protagonista, ma non é una mia copia in tutto e per tutto. Condivido con lui alcuni punti di vista, ma al contempo trovo che sia noiosamente passivo alle volte. Allo stesso modo ho spesso avuto problemi con le persone arroganti e sprezzanti delle regole, perché mi ritengo l’esatto opposto, ma questi personaggi sono molto divertenti da scrivere!

THRILLER LIFE: In quanto autore ti chiediamo: quali sono 3 libri che per te sono stati fondamentali? Che sia a livello di ispirazione, di emozioni provate o anche semplicemente come libri del cuore?

Mikkel Birkegaard:La storia infinita” di Michael Ende ispirò la mia mente da bambino, é stata la prima volta in cui mi interfacciai con il meta racconto e fu una grandissima ispirazione per il me adulto.

Allo stesso modo tutti i libri di Stephen King mi ispirano a far di meglio grazie alle sue idee e ai suoi personaggi.

Dance, Dance, Dance” di Murakami é forse il mio preferito fra i suoi scritti; é sempre un esperienza magica leggere il lavoro  di Murakami e questo nello specifico mi ha colpito per l’immagine del giovane uomo solo mostrato in una cultura completamente diversa dalla mia.

THRILLER LIFE: Prima di salutarci, che messaggio vuoi dare ai lettori di Thriller Life?

Mikkel Birkegaard: Di tutte le possibilità di intrattenimento i libri sono quella più impegnativa, ma sono anche quella più gratificante. Buona lettura!

La redazione di Thriller Life ringrazia Mikkel Birkegaard per la disponibilità.

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