Uccidere alla Stephen King di Dimitris Mamaloukas

Uccidere alla Stephen King
La mania per King.

Uccidere alla Stephen King

Recensione di: Erika Giliberto

TRAMA:

2 novembre 2019, New York. Una donna bella e misteriosa vende a Ray Stebbins, appassionato collezionista dei libri di Stephen King, una fotografia rara dei tempi in cui lo scrittore frequentava l’Università nel Maine. Inizia così una rocambolesca avventura sulle tracce di un manoscritto che era stato sottratto a King da un rivale, e, soprattutto, del leggendario libro tratto da quel manoscritto, di cui esiste un numero limitatissimo di copie.

Le ricerche porteranno Ray e il suo migliore amico Brian a Londra e poi in Scozia, in un lugubre castello. Proprio quando tutto sembra avviato a coronare il loro sogno, ecco uno sconvolgente omicidio: comincia allora una discesa nel terrore, in un’atmosfera “alla Stephen King”, ben orchestrata dall’inventiva di Dimitris Mamaloukas, a sua volta un grande ammiratore e collezionista del maestro dell’horror americano. E infatti il lettore troverà nelle pagine riferimenti sparsi ai romanzi e ai personaggi di King (La lunga marcia, Christine. La macchina infernale, Misery, Shining, La Torre Nera, It, Quattro dopo mezzanotte, A volte ritornano…).

“Sentivo che il motivo del mio malessere non era soltanto la fobia di volare. Si trattava di qualcos’altro che non ero in grado di intendere né di definire. Qualcosa di ostile, di negativo, simile a “una malattia fatale che avvolgeva me e ciò che mi stava attorno.” La mania di King. Possono i libri amati farci pensare che la nostra vita scorra replicando le pagine che abbiamo letto?

RECENSIONE:

Uccidere alla Stephen King inizia con un’avvertenza al lettore: “La numerazione dei capitoli rimanda al contachilometri meccanico della Playmouth Fury del 1958, la Christine dell’omonimo romanzo di Stephen King, che contava le miglia al contrario. I sottocapitoli sono indicati dai decimi di miglio (ultima cifra su sfondo bianco) a seconda di dove si trovino nel capitolo (sempre tenendo conto che un capitolo corrisponde a un miglio)”.

Già da questo inizio Dimitris Mamaloukas ci fa capire, innanzitutto, quanto è “malato” di Stephen King e, in secondo luogo, definisce già da subito come sarà strutturato il romanzo.

Sì, perché procedendo nella lettura si noterà come l’autore abbia sapientemente diviso la storia in quattro parti, tutte nominate con il titolo di un romanzo del Re: I vendicatori , Cuori in Atlantide , Incubi & deliri e La Torre Nera .

E non solo. Ogni capitolo porta il nome di un libro o di un racconto, sempre del nostro amato Re: La metà oscura , La lunga marcia e L’acchiappasogni , solo per citarne alcuni.

L’autore, quindi, non nasconde la sua passione per l’amato King e, anzi, sceglie come protagonista principale di questa storia Ray Stebbins, un collezionista di libri del suo scrittore preferito che, insieme ad altri suoi amici appassionati, Brian, Jake e Darnell, ci accompagna nel suo mondo kinghiano.

“Eravamo fatti così noi quattro. Accomunati dall’amore malato per Stephen King e per i suoi libri. Non eravamo semplici lettori, ma avidi collezionisti dei suoi libri. Pazzi e maniaci, ognuno a modo suo.”

Questo amore incondizionato porta i quattro amici non solo a parlare quasi esclusivamente di questa o quella edizione rara, ma addirittura ad esprimersi attraverso dialoghi che comprendono battute tratte dai libri, creando così una confidenza tale da lasciar fuori, per la maggior parte del tempo, chi non ne è a conoscenza.

Dimitris Mamaloukas descrive la psicologia dei suoi personaggi in modo molto minuzioso, utilizzando anche conversazioni e discorsi che delineano di ognuno lo stato sociale e la loro ossessione per il Re.

Uccidere alla Stephen King è di certo un romanzo thriller, perché la trama è sapientemente costruita dall’autore attraverso una serie di avvenimenti che porta il nostro Ray a cercare indizi su una fotografia in cui compare King da giovane, e poi, proseguendo nella lettura, la storia si sporcherà di sangue.

Gli omicidi sono avvenuti proprio “alla Stephen King”! Chi ha spaccato la testa di Jake (ribattezzato Leland Gaunt, tra l’altro, ossia il proprietario del negozio Cose preziose , con una statuetta del maialino Misery? Ray, cercando di mettere le mani con ogni espediente e attraverso la sua tenacia sulle copie di un manoscritto originale di King, scoprirà una agghiacciante verità.

Fino a che punto si può arrivare per seguire una passione? Quando diventa malattia? Quando si trasforma in ossessione?

Di Uccidere alla Stephen King non si può svelare troppo. Sin qui si è detto già molto. Sicuramente questo romanzo è una piccola perla, ricca da scoppiare di riferimenti al Re, libri, racconti, frasi, citazioni, battute e, addirittura, nomi propri dei personaggi. La storia gravita interamente attorno a Lui e Dimitris Mamaloukas ha magistralmente tessuto la trama sulla base del suo chiodo fisso.

La mania per King.

Una chicca davvero divertente, più o meno a metà del romanzo, è la storiella composta da Ray mettendo insieme i titoli di alcuni libri e racconti del Re, geniale.

Questo libro è consigliatissimo ai lettori appassionati, possiamo anche dire ossessionati, di Stephen King, ci godranno e comprenderanno in pieno qualsiasi sfumatura contenuta nella storia. Attenzione, un messaggio importante per i King-collezionisti: leggendo Uccidere alla Stephen King si potrebbe correre il rischio di andare a controllare la propria libreria ed accorgersi che manca qualche pezzo. Preparate il portafoglio!

Traduzione: Antonella Leo

Editore: Crocetti Editore

Pagine: 320

Anno pubblicazione: 2024

Autore:

Uccidere alla Stephen King

Dimitris Mamaloukas si presenta così: “Cari lettori, fatemi presentare. Ho 43 anni, e di lavoro faccio –anzi, cerco di fare – lo scrittore. Ho scritto nove romanzi, alcuni ambientati in Italia. Sono nato e vivo ad Atene da sempre tranne un breve periodo. Tra il 1987 e il 1994 ho studiato in Italia, a Lecce, dove mi sono laureato in Filosofia.”

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