“La mela marcia” : Intervista ad Alessandro Quadri di Cardano alla scoperta di New York e del suo lato oscuro attraverso il suo nuovo thriller.

La mela marcia

La mela marcia

INTERVISTA A CURA DI: Laura Crottini e Roberto Frazzetta

SPAZIO A CURA DI: Laura Crottini

La mela marcia

Buongiorno cari lettori, il graditissimo ospite del nostro spazio interviste di oggi è Alessandro Quadri di Cardano con il suo nuovo libro “La mela marcia” (Bertoni, 2024) letto e recensito dalla Roberto (QUI la recensione)

Alessandro, classe 1980, fin da bambino ama la lettura e il mondo dei libri in generale. Laureato in Scienze internazionali e diplomatiche, dal 2017 vive in Spagna dove lavora per l’Ufficio Europeo di Proprietà Intellettuale (EUIPO). Il suo romanzo d’esordio è stato “La verità non conta” (NeP edizioni, 2022).

THRILLER LIFE: Ciao Alessandro, come mai la scelta di ambientare il romanzo “La mela marcia” nella Grande Mela?

Alessandro Quadri di Cardano: La trama che avevo immaginato non era compatibile con il sistema giuridico italiano. Per essere credibile, avevo bisogno che la storia si svolgesse negli Stati Uniti. A quel punto, New York si è imposta da sé. Infatti, avevo bisogno di una città molto popolata e multietnica, in cui le persone possano essere isolate anche quando sono circondate da altri. La solitudine dell’individuo quando si perde nella massa è un elemento centrale della vicenda e New York, in quanto simbolo della grande città metropolitana, era un’ambientazione ideale.

THRILLER LIFE: Il personaggio di Frank Bongiovanni è un uomo che rivive anche da adulto il trauma infantile. Secondo te esperienze di quel tipo possono essere sorpassate?

ALESSANDRO QUADRI DI CARDANO: I traumi infantili sono ferite profonde che ci marcano in maniera indelebile. Anche se guariscono, resta sempre una cicatrice a ricordarci quanto avvenuto. L’adulto di oggi è quindi condizionato dal bambino di ieri e i traumi passati posso riaffiorare in determinati momenti della nostra vita.

Questo è quello che succede a Frank Bongiovanni, quando s’imbatte negli occhi gialli della prima vittima di colui che verrà soprannominato “il Caimano”. Proprio questo parallelismo tra il serial killer di oggi e il rettile che lo attaccò quando era bambino, sarà la chiave che permetterà a Frank di portare avanti le sue indagini. Nel suo caso, tramite il mondo onirico, il Bongiovanni adulto riesce ad affrontare lo spauracchio della propria infanzia, chiudendo i conti con il passato.

THRILLER LIFE: Nella Mela Marcia la comunità arcobaleno è presa di mira da un serial killer spietato e freddo. Pensi che possa verificarsi anche in Italia una situazione simile?

ALESSANDRO QUADRI DI CARDANO: Ciò che è diverso, in tutte le epoche, ha sempre fatto paura. Negli ultimi anni, le questioni legate all’identità di genere e agli orientamenti sessuali sono state al centro del dibattito mediatico e politico. Questo è positivo, perché ha permesso a tante persone di comprendere meglio certe questioni. Ma dall’altro, ha anche generato dei sentimenti di rifiuto e intolleranza. Purtroppo, anche in Italia, abbiamo visto un aumento dei casi di violenza verso la comunità arcobaleno. Personalmente, sono convinto che l’educazione e la cultura siano i migliori antidoti a certe derive e spero che l’Italia, culla della civiltà Occidentale, possa essere un esempio di convivenza pacifica e rispettosa tra esseri umani.

THRILLER LIFE: Cosa ti piace di New York e del modello di vita americano?

ALESSANDRO QUADRI DI CARDANO: Credo che nessuna città come New York incarni l’ideale americano della “land of opportunity”. Non a caso, gli immigrati che sbarcavano nella Grande Mela s’imbattevano subito nella gigantesca Statua della Libertà. Il messaggio era chiaro: lavorate sodo e vedrete che potrete costruire tutto quello che vorrete. Perché, in fondo, non ci sono limiti a quello che l’essere umano può raggiungere nell’arco di una vita. Ovviamente, c’era molta retorica in questo messaggio e penso che l’immagine del sogno americano si sia sbiadita negli anni. Però, il messaggio è potente e credo che sarebbe bello vivere in un mondo di opportunità infinite.

THRILLER LIFE: Leggeremo altre storie di Frank Bongiovanni?

ALESSANDRO QUADRI DI CARDANO: Sicuramente sì, perché è un personaggio a cui mi sono molto legato. Ne apprezzo il forte senso di giustizia e la caparbietà nel raggiungere i suoi obiettivi. Al tempo stesso mi ritrovo nelle sue fragilità e debolezze, nei suoi dubbi esistenziali. Mi capita spesso di domandarmi cosa stia facendo, come stia sua figlia Emma e se tra lui e Samantha le cose si siano chiarite. Sono felice quando i lettori mi dicono che anche loro si sono affezionati a Frank e che vorrebbero ritrovarlo in un nuovo romanzo. Per cui sì, lo rivedremo, anche se forse non subito.

THRILLER LIFE: Quali sono 3 libri fondamentali per te in quanto autore?

ALESSANDRO QUADRI DI CARDANO: «Cuori in Atlantide», di Stephen King, è stato il volume che ha segnato i miei anni d’università. Uno dei pochissimi romanzi che ho letto più volte e in cui mi sono rispecchiato a momenti diversi della vita.

«La verità sul caso Harry Quebert», di Joel Dicker, è un romanzo a cui sono particolarmente affezionato, perché mi permise di superare un lungo blocco del lettore e di riscoprire l’amore per la lettura. In più, Dicker è stato fondamentale nella stesura del mio romanzo d’esordio, intitolato non a caso «La verità non conta».

Per concludere, vorrei citare il Commissario De Luca, forgiato dalla penna di Carlo Lucarelli. La maestria nel legare storia, cronaca e fantasia e nel ricreare ambientazioni e stati d’animo di un tempo passato è un esempio che qualunque scrittore dovrebbe seguire.

THRILLER LIFE: Quale messaggio vuoi lasciare ai lettori di Thriller Life?

ALESSANDRO QUADRI DI CARDANO: Auguro ai lettori di Thriller Life di continuare a sognare, di lasciarsi sedurre dalle pagine di un libro, di mantenere acceso il fuoco della fantasia.

Un grazie di cuore al nostro Alessandro per questa opportunità.

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