A certain hunger. Un insaziabile appetito.
Recensione di: Ilia Ircolo
Trama:
Dorothy Daniels, critica gastronomica, ama profondamente il suo lavoro. Precisa, puntigliosa, brillante, ha una tale padronanza dell’arte culinaria che potrebbe senza dubbio preparare piatti più ispirati rispetto a quelli di cui scrive. Adora il cibo, e altrettanto adora il sesso. Nonostante gli sforzi per trovare un compagno alla sua altezza, si è adattata alla grande alla vita da single e viaggia continuamente tra Manhattan e l’Italia, assaggiando il meglio di entrambe.
Ma c’è qualcosa in Dorothy che la rende diversa da chiunque altro, e ora è pronta a raccontare la propria storia: dall’infanzia apparentemente incantata fino all’apice della carriera non ha mai rinunciato a soddisfare il suo gusto raffinato… anche a costo di infilare un punteruolo da ghiaccio nella gola del suo amante. Attenzione, però: alla fine della storia potreste trovarvi a chiedervi che sapore avrebbe il vostro fidanzato saltato in padella con funghi e scalogno, sfumato con due dita di vino rosso.
“A Certain Hunger” è una satira feroce delle manie legate al cibo, una critica alle definizioni di genere e una prova di virtuosismo narrativo che presenta ai lettori la più affascinante psicopatica del mondo gourmet e una nuova voce letteraria.
RECENSIONE:
È possibile conciliare la passione per il cibo e quella per gli omicidi? In A certain hunger Chelsea G. Summers prova a farlo attraverso la voce di Dorothy, famosa critica gastronomica dal carattere forte e pungente.
Facciamo la conoscenza della nostra protagonista in un carcere femminile dove, con estrema schiettezza, si racconta al lettore a partire dall’infanzia quasi patinata per arrivare, senza mezzi termini, a cosa l’ha portata a finire per sempre tra quelle quattro mura.
Ad accompagnarci nella lettura di A certain hunger sarà proprio la voce narrante di Dorothy, che ci presenterà, passo dopo passo, i suoi crimini e le persone che ha incontrato sul suo cammino.
In questo suo romanzo d’esordio, Chelsea G. Summers mescola horror e satira, non riuscendo però a gestire a pieno la trama che ha intessuto. Il risultato finale è un prodotto che, al netto di alcune parti interessanti, non riesce a mantenere alto l’interesse del lettore, anche a causa della confusione creata dai continui salti temporali che l’autrice utilizza come espediente per far narrare a Dorothy gli avvenimenti della sua vita.
Il personaggio di Dorothy è estremamente poliedrico. Durante tutto il libro segue una sua logica che, contorta o meno che possa sembrarci, non viene quasi mai a mancare. I problemi nascono proprio verso il finale, quando questa logica sparisce e fa compiere determinate azioni che vanno a cozzare con il temperamento che ha caratterizzato la protagonista fino a quel punto.
L’ambientazione di A certain hunger, per la maggior parte tra New York e l’Italia, fa da spettatrice ai crimini e alla quotidianità descritti da Chelsea G. Summers, non essendo descritta in modo dettagliato, ad eccezione di alcuni luoghi, soprattutto legati ad attività culinarie o assimilabili, come ad esempio la macelleria di Marco.
In A certain hunger però non è solo rappresentato il lascito di Dorothy. È anche un inno al cibo in tutte le sue forme. Ed è forse questo tributo, a tratti quasi forzato, che non permette alla narrazione di sbocciare come ci si sarebbe aspettato. Troviamo infatti infinite descrizioni di cibi (a volte anche errate) o cotture che non riescono ad amalgamarsi bene con il tratto horror della storia, lasciando crescere nel lettore un senso di confusione e di smarrimento perché, di fatto, non si capisce subito dove il racconto voglia andare a parare.
Con A certain hunger Chelsea G. Summers decide di esordire con qualcosa di originale che però fatica ad ingranare e convincere pienamente, soprattutto a causa del fatto che, tolti i pochi capitoli dove troviamo effettivamente i crimini, per la maggior parte il romanzo non riesce a coinvolgere il lettore e a trasmettere le emozioni tipiche del genere.
Traduzione: Marzia D’Amico
Editore: Mondadori
Pagine: 300
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Chelsea G. Summers scrive di sesso, politica, tecnologia, moda e cultura. Ex ricercatrice e docente di Letteratura inglese del Settecento, ha scoperto che questa disciplina è sorprendentemente utile per parlare della società attuale. Editorialista della cessata rivista “ADULT”, ha scritto anche per “VICE”, “Fusion”, “Hazlitt”, “The New Republic”, “Racked” e “The Guardian”. Vive tra New York e Stoccolma e questo è il suo primo romanzo.