Meglio di niente del carismatico Marco Vichi

Meglio di niente
“Non aveva mai avuto la sensazione che con il denaro si potesse avere tutto...era cresciuto pensando che nella vita ogni traguardo vada guadagnato

Meglio di niente

Recensione di: Luca Ronzoni

TRAMA:

Franco Bordelli è in pensione da poco più di un mese. Non ha appuntamenti, non ha impegni, non ci sono ladri od assassini da catturare. Il suo lavoro gli manca molto: risolvere un caso intricato, frugare tra le pieghe dell’animo umano, mettere insieme intuizioni e riflessioni per rendere giustizia a chi ha subito un’ingiustizia. Non riesce a rinunciare alla sua passione.

Può fare affidamento solo sul giovane vice commissario Piras, suo braccio destro quando era in servizio, che lo coinvolge nelle indagini a rischio di essere scoperto… ma se lo trasferissero? Bordelli non ci si vede proprio a fare l’investigatore privato, a occuparsi di beghe inutili e noiose. Nella sua carriera ha visto stupri, torture e soprusi di ogni tipo su ogni tipo di persona. Naturalmente odia tutto questo, e ha sempre cercato di combatterlo.

È il primo ad augurarsi un mondo senza malvagità. Ma dal momento che non è possibile, ogni giorno aspetta con impazienza che il telefono squilli e che Piras gli dica che serve il suo aiuto. In fondo, com’è possibile non fare più lo sbirro? I pittori, i musicisti, gli scrittori vanno forse in pensione? Non si può smettere di fare quello che dà un senso alla propria vita… Arriverà un caso importante al quale potrà dedicarsi?

RECENSIONE:

Con Meglio di niente , Marco Vichi ci riporta in Toscana per una nuova avventura del commissario Bordelli: un eroe crudo, malinconico, ma soprattutto umano.

Ormai in pensione, il protagonista non abbandona il gusto delle indagini con il consueto disincanto, ma con la solita ferrea etica personale, che, spesso, trascende il non semplice limite di insuperabilità delle regole scritte, rifacendosi ad un superiore senso di Giustizia.

E intanto continua a chiedersi quale sia la forza del destino. E se il destino può essere aiutato dall’azione dell’uomo. E se il senso delle cose può essere ancora chiamato “destino” quando viene propiziato dall’intervento umano.

Ancorato al passato ed agli anni del dopoguerra, Marco Vichi nel suo Meglio di niente con una prosa intimista e riflessiva, non tralascia di indagare temi che vanno oltre il crimine.

Il marchio di fabbrica di Marco Vichi è proprio la continua alternanza di tempi e luoghi, dimensioni parallele, che custodiscono storie che durante la lettura si incrociano, si separano e si ritrovano di nuovo.

L’autore offre ai suoi lettori una elegia della vita quotidiana e della semplicità degli affetti. I rimpianti, la solitudine, la morte e le contraddizioni della natura umana caratterizzano il lavoro di questo solido autore.

In quest’ultima avventura, Meglio di niente, il Commissario Bordelli si troverà, come spesso accade, ad inseguire il senso della Giustizia, anche al limite delle regole e delle procedure.

Piacevolmente intimiste le consuete descrizioni delle cene “letterarie” e di racconto tra amici in una sorta di ancestrale richiamo alla tradizione orale da cui traspirano calore, intimità ed atmosfere toscane.

In tale atmosfera Firenze appare quanto mai suggestiva e vibrante.

Il racconto (scritto o verbale che sia) caratterizza i romanzi di Marco Vichi che, come i personaggi, è schietto, gioioso ed insieme malinconico. È proprio questo novellare che rivela il cuore degli uomini.

Una figura di investigatore malinconico, che ama il buon vino e la buona cucina, che crede nell’amicizia ed opera al di fuori degli schemi, ma che tuttavia intriga e convince con il suo modo di essere e di operare.

In Meglio di niente si ritrovano tanta passione, rispetto e fede nell’amicizia, memoria ed anche una bella e credibile storia di amore disegnata fuori dai canoni classici delle relazioni sentimentali, ma, nel contempo, ricca di dolcezza e complicità, capace di ritrovare freschezza ogni giorno.

Un bel giallo, che affonda le sue radici nel passato, ottimamente descritto, in cui si sentono ancora vive le conseguenze di una guerra che ha distribuito lutti e dolore.

La lettura è come sempre scorrevole, consigliabile nella sua semplicità ed umanità.

Editore: Guanda Noir

Pagine: 368

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Meglio di niente

Marco Vichi è nato nel 1957 a Firenze e ­vive nel Chianti. Presso Guanda ha pubblicato i romanzi: L’inquilino, Donne donne, Il brigante, Nero di luna, Un tipo tranquillo, La vendetta, Il contratto, La sfida, Il console, Per nessun motivo, Ombre e Vite rubate con Leonardo Gori; le raccolte di racconti Perché dollari?, Buio d’amore, Racconti neri, Il bosco delle streghe, Se mai un giorno, Oltre il limite e La casa di tolleranza.

I graphic novel Morto due volte con Werther Dell’Edera, Il commissario Bordelli con Giancarlo ­Caligaris e Reparto macelleria con Monica Fabbri; e la favola Il coraggio del cinghialino. Ha inoltre curato le antologie Città in nero, Delitti in provincia, È tutta una follia, Un inverno color noir, Scritto nella memoria. Della serie dedicata al commissario ­Bordelli sono usciti, sempre per Guanda: Il commissario Bordelli, Una brutta faccenda, Il nuovo venuto, Morte a Firenze (Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa 2009 per il miglior romanzo noir italiano), La forza del destino, Fantasmi del passato, Nel più bel sogno, L’anno dei misteri, Un caso maledetto, Ragazze smarrite, Non tutto è perduto e Nulla si distrugge.

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