Le spine del ficodindia
Intervista a cura di: Sharon Lattanzi e Alessandra Boschini
Spazio a cura di: Sharon Lattanzi
Gaspare Grammatico è di Trapani ma vive tra Torino e Milano. È un autore televisivo e da anni lavora nella squadra de “I fratelli di Crozza”. Il primo romanzo viene pubblicato nel 2013 “Una questione di equilibrio” (Mondadori) e vede come protagonista il Commissario Nenè Indelicato.
(QUI trovate la recensione della nostra Alessandra Boschini).
ThrillerLife: Ciao Gaspare, grazie di aver accettato questa intervista!
Leggendo “Le spine del ficodindia” si percepisce e si respira un grande amore per la tua terra, della sua cultura, la gente e il cibo. Quanto ti senti legato alla tua Sicilia? Quanto ti ispira (e regala) spunti sui quali lavorare?
Gaspare Grammatico: La Sicilia è sempre abbondante, così come lo è nel cibo. Estrema e abbondante. Lo è nei gesti e nei modi della gente che ci è nata, nei fatti che vi accadono, nel lusso, nella miseria, nelle emozioni, nelle buone azioni e nella crudeltà. Da questo punto di vista è stata e sarà sempre generosa, in ogni angolo, anche nel più nascosto. Sembrerà strano ma questo fatto rende tutto un po’ più complicato per chi ne scrive perché diventa complicato scegliere cosa raccontare.
Obbliga a fare delle scelte. Così come sono stati costretti a farle tutti i più grandi scrittori in passato, quelli che hanno inciso la storia della narrativa siciliana. Da Pirandello a Sciascia, da Camilleri a Bufalino, solo per citarne alcuni. Tutti con la Sicilia nelle vene, con il sale sulle labbra. E io, come loro, sono profondamente legato alla mia terra. Tornare a casa, dopo un lungo periodo di assenza, mi fa sentire come quando si va a trovare la propria madre. Magari la domenica, a pranzo, davanti a un piatto di pasta. Naturalmente abbondante.
ThrillerLife: Sono tanti i personaggi che affollano “Le spine del ficodindia”: simpatici, ironici e malinconici. Tutti figli di una terra calda e ospitale. Ti sei ispirato a persone reali oppure è tutto frutto della tua immaginazione?
Gaspare Grammatico: Come dicevo prima, la Sicilia è sempre abbondante. Succede spesso di incontrare personaggi più o meno bizzarri, più o meno colorati ma sempre interessanti da raccontare. Capita tante volte che ti appaiano davanti quando meno te lo aspetti, accendendo una luce. Non necessariamente perché abbiano una storia che vale la pena far conoscere, alcune volte anche solo per un semplice gesto o un modo di fare. Il resto è fantasia.
ThrillerLife: Sei riuscito a trattare ne “Le spine del ficodindia” un argomento attuale e d’impatto come il femminicidio, dando vita ad un personaggio dal forte dualismo ispirato al Visconte dimezzato. Tutto questo l’hai creato inserendo un simbolo della tua terra: il fico d’india, con le sue spine. Com’è stato miscelare queste due “realtà”?
Gaspare Grammatico: Spontaneo. È stato spontaneo dal momento che mi indigna anche solo la più piccola forma di violenza nei confronti delle donne. Mi urta e mi fa stare male. Così, anche se la mia è una voce piccola rispetto a molti altri scrittori ben più affermati, ho deciso di scriverne. Ho deciso di aggiungerla al coro di chi, come me, prova la stessa nausea di fronte a certi comportamenti che, anche se solo in filigrana, sono allo stesso modo violenti.
ThrillerLife: “Sapeva che, come tanti siciliani, un giorno avrebbe sentito il bisogno di andarsene, di conoscere il mondo oltre il mare, attratta da una vita nuova. E sapeva anche che, come tanti siciliani, un giorno avrebbe sentito il bisogno di tornare nella propria terra, troppo madre per restarne lontani. Troppo densa di contraddizioni. Troppo difficile da spiegare”. Il rapporto tra Nenè e sua figlia rispecchia un po’ quello dei siciliani verso la loro terra. Ci vuoi dare delle anticipazioni sull’evoluzione del loro legame?
Gaspare Grammatico: C’è anche un’altra indagine che attraversa la vita di Nenè Indelicato, altrettanto complessa: l’adolescenza di Sara, la figlia sedicenne ma con la testa di una trentenne. Sara forse è cresciuta troppo velocemente e senza una madre, andata via quando la piccola aveva solo sei mesi. Pur essendo così, Sara, non è immune a tutti quei piccoli e grandi dolori dell’adolescenza.
Ecco, da questo punto di vista, Nenè Indelicato ha già scelto di arrendersi all’enigma della figlia. Ha scelto di non risolverlo ma di esserci e basta, senza mettere le mani per tentare di venirne a capo. Di aggiustare, senza eroismi. Per il resto, posso solo dire che le cose per Sara (ma soprattutto per Nenè) si complicheranno sempre di più.
ThrillerLife: Stai già lavorando, o pensando, ad una nuova storia per Nenè Indelicato?
Gaspare Grammatico: Sì. La verità è che sono molto curioso anch’io di scoprire come andrà a finire, un giorno, la storia di questo Commissario di Polizia. Sto lavorando alla stesura finale della terza indagine del Commissario Nenè Indelicato e su altre indagini. E poi, ho ancora molto da dire sulla mia città e sui trapanesi che, come tutti i siciliani, sono caratterizzati da una strana equazione: da un lato, l’intrinseca diffidenza che spesso li fa soli, li fa isola a sé (come diceva Pirandello) e dall’altro, l’istinto di tendere la mano a chi ne ha bisogno. Senza compromessi.
ThrillerLife: Prima di salutare i nostri lettori c’è qualcosa che vorresti dire loro? Qualche consiglio?
Gaspare Grammatico: Mi viene quasi da dire a tutti di leggere di più, ogni giorno. Ma chi è qui dentro, in questo momento, probabilmente già lo sa. A chi scrive, invece, consiglio di farlo sempre per qualcuno perché credo che la bellezza sia nel condividere, non nel fare le cose per sé stessi.
La redazione ringrazia Gaspare Grammatico per la disponibilità