Il buio dietro le maschere
Recensione di: Barbara Casavecchia
TRAMA:
L’ambiguo commissario Adriano Zenotti, in arte Zeno, è un tutore dell’ordine e, insieme, un freddo assassino. Gestisce la sua natura duale indossando la maschera della normalità, nascosto nel caos arrogante della società moderna. Una serie di efferati e brutali omicidi sembra emulare i Mostri senza nome, serial killer mai catturati le cui gesta tornano a vivere attraverso la follia di un assassino apparentemente inafferrabile, così veloce da essere imprevedibile, invisibile pur sotto gli occhi di una Roma inerme e tinta di sangue.
Le vittime sono collegate a quelle del passato e, sul corpo di ognuna di loro, spicca un indizio sul prossimo Mostro da celebrare. Al fianco di Zenotti, oltre alla preparatissima Elena Bonetti, Nicodemo Lupi, criminologo sopra le righe e fuori gli schemi, Leandro De Pascalis, integerrimo e bonario vicequestore, e Lidia Ferri, sanguigna e scaltra PM. Zeno dovrà entrare nella mente della sua nemesi, senza rischiare di far trapelare la sua vera essenza. Tutto in una corsa contro il tempo e la missione impossibile di prevenire le mosse di un killer pronto a ricordare al mondo che ciò che viene dimenticato è destinato a tornare, per colpire in modo ancora più spietato.
RECENSIONE:
“Si dice che il momento della nascita influisca su tutta l’esistenza di un individuo; suppongo sia così, il parto difficile ha messo a rischio la vita di mia madre presagendo quale sarebbe stata la mia attitudine. Uccidere.”
È così che si presenta Adriano Zenotti, protagonista de Il buio dietro le maschere, secondo romanzo di Claudia Proietti, che vede il commissario della squadra mobile della Polizia di Roma alle prese con una serie di omicidi.
Adriano Zenotti, in arte Zeno, non è solo un poliziotto, ma è un freddo assassino con una condotta omicida dettata dall’assenza di una motivazione personale, quindi priva di movente. Sulla base di questa sua “particolare” etica, Zeno uccide casualmente coloro che non ritiene degni di continuare a vivere.
“Il motivo principale che ha portato questo omuncolo insignificante a guadagnarsi il ruolo di mia prossima vittima non ha una precisa connotazione. Il mio movente non esiste. Voglio ucciderlo perché mi va. Non lo faccio perché ha ferito qualcuno, sono certo che lo avrà fatto ma non è affare mio, non uccido per far giustizia.”
All’inizio pare che Zeno sia una sorta di giustiziere, in quanto le sue vittime sono persone che, ognuna a suo modo, fanno del male agli altri: giudici corrotti, truffatori, pedofili, ecc.
Invece, come specificato dalla stessa autrice in un video di presentazione del precedente libro “La coscienza del male”, questi “non è un punitore, non è un giustiziere, uccide per ristabilire il suo personalissimo ordine delle cose, quando questo viene minato. Applica una recita sociale per confondersi con la normalità che nessuno vuole più”.
Il buio dietro le maschere è ambientato a Roma e la trama ruota intorno ad una serie di brutali omicidi che sembrano emulare i crimini di “famosi” serial killer: il mostro di Firenze, il mostro di Udine e il mostro di Bargagli .
Quando viene trovata l’ennesima vittima, la squadra incaricata delle indagini capisce che l’imitazione di altri omicidi non è altro che un tributo del serial killer ad assassini del passato che non sono mai stati scoperti.
Da questo momento in poi, il ritmo diventa frenetico, con la squadra che cerca disperatamente una connessione tra l’ultimo indizio trovato sulle vittime e i vecchi casi irrisolti, fino alla rivelazione finale che porterà Zeno a scoprire l’identità del suo antagonista e il motivo che lo spinge ad uccidere.
Ma chi è l’inseguitore? È il killer che insegue il poliziotto o viceversa?
La seconda metà de Il buio dietro le maschere è un susseguirsi di colpi di scena che fa credere al lettore di aver intuito il finale, solo per sorprenderlo ancora e ancora.
Moltissimi sono i punti di forza di questo romanzo, a partire dalla tecnica narrativa. La scrittura di Claudia Proietti è fluida e coinvolgente, il ritmo è incalzante, la prosa è avvincente e ricca di suspense.
La narrazione in prima persona di Adriano Zenotti, che si rivolge direttamente al lettore rompendo la quarta parete, stabilisce una connessione che coinvolge profondamente chi legge. Il tono utilizzato dal protagonista è tagliente e cinico e non potrebbe essere diversamente poiché dietro la figura del commissario si nasconde una persona fredda e apatica.
È molto apprezzabile la dualità del protagonista, che, essendo egli stesso un serial killer, riesce ad entrare nella mente del suo omologo pur disdegnando la brutalità del suo modus operandi. Infatti, la particolarità degli omicidi commessi da Zeno è l’accurata pulizia lasciata sulla scena del crimine, tale da farli sembrare semplici incidenti domestici o suicidi.
Non si trovano punti di debolezza ne Il buio dietro le maschere se non una somiglianza con Dexter, “il killer dei serial killer”.
Se ne consiglia la lettura a tutti gli appassionati di noir e di thriller psicologici. Il finale è un crescendo di adrenalina che vi terrà con il fiato sorpreso e vi lascerà senza parole.
Editore: Golem Edizioni
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Claudia Proietti è laureata in Lingue Straniere. Ha pubblicato molto giovane il suo primo romanzo, L’Alba della notte, un paranormal romance con tinte gotiche. Nel 2021 pubblica Imprese (im)Possibili di Animali Straordinari. Nel 2022 pubblica “2042” e, sempre nel 2022, al Salone del Libro di Torino viene assegnato il premio alla creatività al concorso “Come non uccidere la lettura” al suo racconto “L’essenza di Zeno”. Attualmente è curatrice della collana giallo e noir della PAV Edizioni (collana GiallOscuro) e ha co-condotto la rubrica “L’altro occhio” nel programma “Tra il dire il male” in onda su Cusano Italia TV.