La mano dell’orologiaio del geniale Jeffery Deaver

La mano dell'orologiaio
“La mano dell’orologiaio”: la sfida finale tra Lincoln Rhyme e Charles Vespasian Hale.

La mano dell’orologiaio

Recensione di: Sharon Lattanzi

TRAMA:

Una gru, una delle tante che affollano lo skyline di Manhattan, si abbatte su un cantiere edile causando morti e feriti. La dinamica del crollo non è chiara, ma una cosa è certa: non si è trattato di un incidente. La responsabilità del disastro è subito rivendicata dal Kommunalka Project, una cellula terroristica che promette di sabotare una gru ogni ventiquattr’ore se l’amministrazione cittadina non si deciderà a convertire alcune proprietà di lusso in alloggi sociali.

Il sindaco non è disposto a scendere a compromessi: con i terroristi non si tratta. A chi rivolgersi, quindi, per scongiurare una potenziale catastrofe, se non alla coppia più brillante della scienza investigativa, Lincoln Rhyme e Amelia Sachs? Chiamati a collaborare alle indagini, il criminologo più famoso d’America e la moglie-collega scoprono che dietro all’incombente minaccia si nasconde il loro nemico storico, il più astuto, l’unico che sia mai riuscito a sfuggire alla cattura: Charles Vespasian Hale, alias l’Orologiaio.

Tornato sulle scene dopo tanto tempo, è mosso da interessi economici e da un voto fatto a sé stesso: uccidere Rhyme. Una seconda gru precipita, New York è preda del panico, il tempo scorre inesorabile. La coppia di investigatori dovrà affrettarsi, altrimenti il caos sarà totale.

RECENSIONE:

Il Re del thriller, Jeffery Deaver, torna in libreria con “La mano dell’orologiaio” un romanzo al cardiopalma.

Prima di immergersi in questa ultima fatica dell’autore, consiglio vivamente la lettura de “La luna fredda”, dove troviamo per la prima volta il nemico numero uno di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, l’unico serial killer sfuggito al grande Detective di Central Park: Charles Vespasian Hale.

I thriller di Jeffery Deaver si caratterizzano per la loro purezza. L’abilità di questo autore risiede nel saper calibrare personaggi di spessore, profondi e con un background importante, all’interno di situazioni che, spesso, sono senza un’apparente via d’uscita. L’intrigo, l’indagine e i colpi di scena ad ogni fine capitolo sono in grado di rapire letteralmente il lettore.

L’ambientazione è la grande New York e proprio in queste strade ci perdiamo insieme ai nostri Detective preferiti per dare la caccia a quello che è stato, per lungo tempo, il grande nemico di Lincoln Rhyme. Jeffery Deaver coccola e costruisce ogni suo personaggio (primario o secondario che sia) in modo magistrale. Il lettore non può fare a meno di immedesimarsi in essi per indagare insieme a loro.

Per quanto riguarda la struttura del libro, questa rispecchia la ritmicità della narrazione. Jeffery Deaver scrive capitoli brevi accompagnati da una esposizione veloce, istantanea, che non dà modo di respirare. Il ritmo è incalzante, fluido e in grado di mantenere alta l’attenzione e la curiosità di chi legge.

Un aspetto particolare dei libri di Deaver è la presenza di spiegazioni scientifiche dettagliate. Ogni passo e procedura vengono minuziosamente spiegate per far sì che il lettore capisca cosa sta succedendo. Questo è un particolare da non sottovalutare perché nella maggior parte dei thriller si tende a concentrare l’attenzione solo sulla storia e non sul contorno.

A differenza degli altri libri dell’autore, “La mano dell’orologiaio” non può essere letto singolarmente. Infatti, ritroviamo un personaggio già conosciuto: Charles Vespasian Hale. Se non si legge “La luna fredda”, difficilmente si potrà apprezzare questo nuovo capitolo perché il legame che intercorre tra Lincoln e Charles è speciale, quasi sentimentale.

A mano a mano che si va avanti con la lettura, non possiamo fare a meno di notare come tutta la scena si trasformi in una partita a scacchi all’ultimo sangue. Lincoln e Charles sono mossi da sentimenti profondi e l’intelligenza che caratterizza i due personaggi è perfettamente equilibrata: uno scontro fra titani.

Come in ogni libro di Jeffery Deaver, ritroviamo anche ne “La mano dell’orologiaio” una trama articolata su più livelli e questo vuol dire solo una cosa: affrontare più indagini contemporaneamente. Un’altra caratteristica da sottolineare è la capacità dell’autore di affrontare e descrivere situazioni apparentemente impossibili per poi ritrovarsi con la soluzione fra le mani. In un modo o nell’altro, Deaver riesce sempre ad ingannare il lettore.

Insomma, si sta parlando del maestro del thriller, uno dei pochi scrittori rimasti capace di dedicarsi a questo genere in modo puro. Ne consiglio la lettura, ovviamente, ma se siete curiosi di conoscere Lincoln Rhyme e Amelia Sachs sin dalle origini, allora iniziate da “Il collezionista di ossa”. Non ve ne pentirete!

Traduzione: Rosa Prencipe

Editore: Rizzoli

Pagine: 432

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

La mano dell'orologiao

JEFFERY DEAVER. Ex giornalista ed ex avvocato, nel 1990 ha abbandonato la carriera legale per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Scrittore di romanzi thriller, ha vinto per tre volte l’Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year; ha vinto, inoltre, il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all’Edgar Award. Il suo primo romanzo, un horror intitolato Voodoo è del 1988. I tre romanzi successivi, ambientati a New York, affrontano la struttura delle detective stories.

Con i protagonisti dei suoi romanzi, Deaver crea dei perfetti thriller contemporanei, in cui la narrazione si svolge secondo il ritmo e la tensione tipici del linguaggio cinematografico. Ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa, la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, da cui è stato tratto l’omonimo film.

Tra gli altri titoli (editi dal gruppo RCS) ricordiamo: Lo scheletro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L’uomo scomparso, La dodicesima carta, La luna fredda, La finestra rotta, Il filo che brucia, Nero a Manhattan, I corpi lasciati indietro, Requiem per una pornostar, La figlia sbagliata, Carta bianca, La consulente, La bambola che dorme, Fiume di sangue, L’ultimo copione di John Pelham. Più recentemente sono stati pubblicati: La stanza della morte, L’ombra del collezionista, Sarò la tua ombra, L’uomo del sole, October list, Solitude Creek, Hard News, Il taglio di Dio, la nuova indagine di Lincoln Rhyme, Promesse, Il gioco del mai, Il visitatore notturno, Tempo di caccia, La mano dell’orologiaio.

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