L’autunno del sultano
TRAMA
Un cadavere ripescato dal Bosforo: niente di così insolito, per i cittadini di Istanbul, abituati a ben altri drammi. Però questo è diverso: orribile a vedersi, sembra un «collage» di tre corpi distinti. È un mostro, una tragica beffa o uno strano messaggio? C’entra qualcosa con la mano carbonizzata che qualcuno ha lanciato, oltre il muro di cinta, nel giardino del sultano?
L’uomo più potente dell’impero ottomano è inquieto: l’imperatore di Prussia sta arrivando in città per discutere del grandioso progetto della Baghdad Bahn, una ferrovia destinata a unire i loro regni, e non possono esserci incidenti. Malfidente e isolato dal mondo – secondo alcuni, pazzo – il sultano decide di chiamare a indagare un investigatore particolarissimo, l’architetto liberty friulano Raimondo D’Aronco, gran seduttore e acuto osservatore, che sa muoversi come pochi tra il bel mondo e i peggiori quartieri della capitale.
E lui accetta, contro il parere del suo fedele assistente Volkan, che negli amati fondi di kahve legge problemi a non finire. Ma Raimondo ama la vita e il pericolo e si lancia nell’«indagine Chimera», tra agguati, duelli, arresti, intrighi amorosi, risse di taverna e misteriosi incontri nelle fumerie d’oppio. Avvicinandosi alla fiamma viva di un segreto millenario e mortale. Un libro rubato, un biglietto indecifrabile, un intrigo che sembra un rebus, enigmatico e multiforme come il cadavere impossibile che sta al centro di tutto: Raimondo D’Aronco, come un Indiana Jones dell’architettura, brilla con la sua inchiesta mozzafiato sullo sfondo di una metropoli affascinante, teatrale e decadente, crocevia di complotti che possono infiammare il mondo.
RECENSIONE:
L’autunno del sultano è un giallo interessante e dal sapore orientale firmato dalla penna di Flavio Santi
L’autore ci porta ad Istanbul sul finire del 1800, in un momento storico in cui questa grande capitale d’Oriente è ancora divisa tra un passato glorioso e un presente che vuole condurla verso la modernità. Pur svolgendosi dall’inizio alla fine nello stesso luogo, la storia appare comunque molto dinamica in quanto Flavio Santi ci mostra innumerevoli scorci della città.
Le descrizioni dei luoghi sono molto vivide e accurate, non è difficile immaginarsi a passeggiare tra le vie colorate di Istanbul o respirare i profumi di tè e spezie dei bazar che i personaggi incontrano qui e là.
È tutto caratterizzato alla perfezione con riferimenti storici e architettonici accurati su come doveva apparire all’epoca questa grande capitale orientale.
Una particolarità che rende unico ed originale L’autunno del sultano è il suo protagonista: Raimondo d’Aronco. Il nostro architetto/detective è, infatti, una figura realmente esistita, nonché una pietra miliare nel mondo dell’architettura italiana che ha creato meraviglie anche all’estero.
Flavio Santi, quindi, partendo da una storia reale, tesse la trama di un caso avvincente in cui tradizione e mistero si intrecciano perfettamente. Anche se lo scopo era quello di celebrare e rendere nota la figura di Raimondo d’Aronco, l’autore riesce anche nel duplice obiettivo di creare un giallo praticamente perfetto.
“Il caso della chimera”, che deve il nome proprio alla somiglianza tra l’animale mitologico e l’aspetto del cadavere ritrovato nel Bosforo, è un piacevole rebus da risolvere per il caro Raimondo d’Aronco.
L’autore ci porta nella mente del protagonista giocando a carte scoperte e mostrandoci tutti i vari ragionamenti man mano che scopriamo i dettagli, più o meno macabri, della vicenda, rendendo l’esperienza di lettura ancora più accattivante.
Ne L’autunno del sultano si parla molto anche del contesto politico e sociale dell’epoca, con la presenza ingombrante e quasi onnisciente del sultano e una ventata di modernità che spaventa una popolazione così tremendamente ancorata alle proprie usanze e tradizioni.
Flavio Santi, con una scrittura elegante ed evocativa, ci regala una narrazione scorrevole, ricca di elementi e colpi di scena. La figura di Raimondo d’Aronco non ha nulla da invidiare ai più celebri detective del genere giallo, pur mantenendo un’impronta tutta sua nel gestire e portare avanti le indagini. Il suo metodo investigativo, che richiama totalmente il mondo dell’architettura al quale appartiene, garantisce un approccio unico al caso, sorprendendo il lettore con uno spirito d’iniziativa inedito.
L’autunno del sultano è un bellissimo viaggio da poltrona che tutti gli amanti del giallo non potranno fare a meno di apprezzare!
Editore: Solferino
Pagine 416
Anno pubblicazione 2024
Autore:
FLAVIO SANTI alterna l’insegnamento all’Università dell’Insubria di Como-Varese con la traduzione di autori classici, soprattutto gotici. Tra i suoi romanzi Aspetta primavera, Lucky (Socrates 2011, candidato al Premio Strega); La primavera tarda ad arrivare (Mondadori 2016) e L’estate non perdona (Mondadori 2017). Con Quanti ha vinto il Premio Viareggio Poesia nel 2021. I suoi romanzi, racconti e poesie sono tradotti in varie lingue. Collabora con diversi quotidiani, riviste e siti online, tra cui i magazine di Treccani.