“Il passato è un morto senza cadavere” del creativo Antonio Manzini

Il passato è un morto senza cadavere
“C’era un poeta tedesco che diceva che il passato è un morto senza cadavere. Non è vero. Il passato è un morto il cui cadavere non la smette mai di venirti a trovare."

Il passato è un morto senza cadavere

Recensione di: Roberto Frazzetta

TRAMA:

In questa nuova avventura di Rocco Schiavone, Antonio Manzini alza il livello della riflessione sulla condizione umana, in una indagine fitta di tracce, figure e dettagli, movimentata, rigorosamente logica, che agita ombre e desideri, provoca luci e turbamenti, smuove il coraggio e la paura. Quando viene chiamato su una strada di montagna, al vicequestore Rocco Schiavone basta uno sguardo per capire di trovarsi di fronte a una rottura del decimo livello della sua personalissima classifica. Un ciclista, infatti, è stato vittima di un incidente.

Il morto si chiama Paolo Sanna, un cinquantenne che da un po’ di tempo abita in zona ma che apparentemente nessuno conosce. Dai primi accertamenti risultano subito delle stranezze. Sanna era abbiente se non addirittura ricco, ma senza occupazione, nel tempo aveva cambiato periodicamente residenze in tutto il Nord Italia, sporadiche e superficiali amicizie, qualche amore senza conseguenze, parenti lontani e poco frequentati: insomma, «una specie di ectoplasma ai margini della società». A complicare le cose, c’è il rebus del taccuino trovato nella sua abitazione, una lista di nomi, sigle e numeri indecifrabili. Il quadro è quello di un uomo in fuga.

Ma una fuga lunga, senza fine, se non fosse stato per quell’urto in montagna. Per vederci chiaro bisogna indagare nel passato, andando il più a fondo possibile, un passato che fa sprofondare il vicequestore di Aosta negli anni di gioventù di un gruppetto affiatato. Rocco vorrebbe procedere come al solito, pesante come un pugno e sottile come uno stiletto, ma è di sottigliezza che ha soprattutto bisogno, anche perché si fa sempre più drammatico il timore per la scomparsa inspiegabile di una persona, una donna, a cui qualcosa di intenso lo lega.

RECENSIONE:

Dopo “Tutti i particolari in cronaca”, recensito per voi da Thriller Life QUI , nel suo nuovo romanzo Il passato è un morto senza cadavere , Antonio Manzini riporta in scena Rocco Schiavone, il vicequestore aggiunto che da tempo ha conquistato i cuori dei lettori. Questa volta, però, la narrazione si fa ancor più personale, immergendosi nei tormenti e nelle cicatrici del passato di Rocco, tracciando un legame profondo tra memoria, dolore e ricerca della verità.

La trama de Il passato è un morto senza cadavere si apre con il ritrovamento del cadavere del ciclista Paolo Sanna, una morte che ben presto si rivela essere un omicidio. Rocco, con la sua consueta determinazione, si addentra in un’indagine che lo porterà a svelare non solo i segreti di Paolo, ma anche a fare i conti con il suo stesso passato.

Manzini, con la sua scrittura incisiva, costruisce una rete di indizi e contraddizioni che rispecchiano l’eterna lotta tra ciò che è stato e ciò che si desidera dimenticare.

Il personaggio di Rocco Schiavone è, come sempre, al centro della narrazione, ma in questo volume i fantasmi che lo inseguono sembrano più tangibili che mai. Il ricordo della moglie defunta lo tormenta costantemente, come una presenza invisibile che lo spinge a riflessioni amare e nostalgiche.

In un contesto in cui i segreti del passato di Paolo Sanna si intrecciano con quelli dello stesso Rocco, il lettore viene trascinato in un viaggio emozionante e inquietante attraverso la memoria, domandandosi quanto sia effettivamente possibile fuggire dal proprio passato.

La maestria di Manzini si manifesta nella costruzione di un’atmosfera densa di tensione e introspezione emotiva. I personaggi che affollano le pagine del libro sono sfaccettati, ciascuno con i propri errori da nascondere e i propri segreti da proteggere. La narrazione non offre risposte facili, bensì pone interrogativi su chi sia davvero la vittima e chi il carnefice, su quanto le scelte passate definiscano le esistenze presenti.

Con un ritmo incalzante e una prosa che sa mescolare il giallo con la profondità psicologica Il passato è un morto senza cadavere si distingue non solo come un thriller avvincente, ma come un’opera che esplora le sfumature della condizione umana. Delicato e crudele, il romanzo di Manzini invita il lettore a confrontarsi con i propri fantasmi, a riflettere sulla fragilità della memoria e sull’impossibilità di fuggire dai legami del cuore.

Il personaggio di Rocco Schiavone ricalca ormai le sembianze e le abitudini dell’attore Marco Giallini che ne interpreta magistralmente la serie, così come i personaggi secondari. Una lettura che fornisce volti e voci diventa un’esperienza nuova e avvincente che fa concentrare il lettore sulla parte emotiva e crea riflessioni.

Alla fine de Il passato è un morto senza cadavere rimane la domanda: Rocco sarà in grado di affrontare una volta per tutte le ombre del suo passato e abbracciare il futuro che, con fatica, cerca di costruire? La risposta non è scontata, e il percorso per giungere ad essa è un avvincente viaggio di scoperta, di cadute e di risalite, che solo uno scrittore del calibro di Manzini sa narrare con così tanta intensità. Una lettura imperdibile per chi ama la tensione degli intrighi noir, ma desidera anche un profondo scavo nell’animo umano.

Editore: Sellerio Editore

Pagine: 576

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

Il passato è un morto senza cadavere


Antonio Manzini
è nato a Roma, il 7 agosto 1964, è un attore, sceneggiatore, regista e scrittore. In TV ha interpretato fra gli altri ruoli l’Ispettore Tucci in Linda, il brigadiere e… e Serpico in Tutti per Bruno. Ha curato anche la sceneggiatura dei film Il siero della vanità (di Alex Infascelli del 2004) e Come Dio comanda (di Gabriele Salvatores del 2008).

Ha lavorato anche come regista in alcuni film e cortometraggi. Ha pubblicato diversi racconti e romanzi gialli: Sangue marcio e La giostra dei criceti sono i suoi primi lavori. Con l’editore Sellerio, Antonio Manzini dà alla stampa racconti e romanzi che hanno come protagonista il Vicequestore Rocco Schiavone, poliziotto fuori dagli schemi, poco attento al potere e alle forme. Rocco Schiavone è il protagonista dei romanzi Pista Nera (2013), La costola di Adamo (2014), Non è Stagione (2015), Era di maggio (2015).

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