La Strega del Sud
Recensione di: Alessandro Quadri di Cardano
TRAMA:
Chi ha ucciso la Bonsani? Se lo chiedono gli abitanti di Cascinelle, piccola e solitaria frazione persa nelle campagne tra Modena, Bologna e Ferrara. Certo, la Vanna non è mai stata benvoluta: arcigna e manipolatrice com’era, tutti, in quello spigolo di mondo, potevano avercela con lei. Giada, vice questore che si è da poco trasferita dalla città, deve scoprire l’assassino. Marco, che ha appena eletto a proprio domicilio la casa del nonno, a due civici di distanza dalla scena del crimine, aiuterà Giada. Sullo sfondo del panorama bucolico dei campi coltivati, l’indagine svelerà misteri macabri e segreti taciuti da generazioni.
RECENSIONE:
“La Strega del Sud”, scritto da Stefania Costi, colpisce per la scrittura fluida, l’ambientazione riuscita tra i campi della bassa emiliana e per una protagonista d’eccezione nella figura di Giada Fornai, Vice Questore della Polizia di Modena.
L’autrice è stata brava nel tratteggiare questo personaggio, una poliziotta non solo tenace, ma anche simpatica, goffa, sognatrice. Una donna, prima di tutto, che non perde di vista il proprio lavoro, ma che si occupa anche di Enny, la figlia adolescente, con la quale ha un rapporto profondo, anche di amicizia e rispetto.
Il fatto che l’omicidio sia avvenuto a Caselle, luogo dove vive la Vice Questore Fornai, è l’espediente usato da Stefania Costi per un’analisi a tutto tondo della sua protagonista. Infatti, mentre l’indagine sull’omicidio di Vanna Borsani prende forma, il lettore viene immerso nella quotidianità della protagonista, scoprendone forze e fragilità.
L’ambientazione a Caselle, piccolo borgo nella bassa emiliana, è dunque centrale nel costrutto narrativo. La vicinanza tra il luogo del delitto e quello di residenza di Giada e Marco permette di mescolare vita professionale e privata, dando tridimensionalità ai personaggi. Ma Caselle, in quanto borgo isolato, è anche un’ambientazione molto particolare, con le tipiche vicende di paese, i piccoli e grandi segreti, gli umori e le gelosie di gente costretta a vivere nello stesso fazzoletto di terra, generazione dopo generazione.
L’evento centrale della vicenda, che innesca la catena di eventi, è la morte di Vanna Borsani, detta “La Vanna”, donna dal passato pieno di ombre e malvista in paese perché coinvolta in ogni storia losca. È proprio lei la “strega del sud” che da anni disturba la quiete di queste quattro case buttate in mezzo ai campi.
La morte della donna porta Giada a immergersi in un’indagine che si rivelerà pericolosa, ma anche feconda per la sua vita personale, grazie all’incontro con “Occhi azzurri”, alias Marco, uno scrittore in erba appassionato di romanzi gialli, anche lui suo vicino di casa. Perché tutto, in questo romanzo, si gioca nell’arco di pochi chilometri quadrati.
Se la storia è ben costruita e lo stile pulito, quello che rende il romanzo veramente accattivante sono i personaggi, soprattutto l’accoppiata madre-figlia, che in una serie di dialoghi e battute serrata alla “Gilmore Girls”, regalano dei momenti di vera ilarità e permettono al lettore di affezionarsi subito a queste due co-protagoniste. Perché se la Vice Questore è al centro dei riflettori, è solo nella sua sfera intima e familiare che la si comprende e apprezza appieno.
La trama è ben costruita, gli eventi credibili e l’indagine attenta di Giada permette di mettere al loro posto i vari pezzi del puzzle, grazie anche ad alcuni colpi di scena ben posto nel costrutto narrativo.
Editore: Epika Edizioni
Pagine: 214
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:

Accanita lettrice, Stefania Costi vive e lavora tra Modena e Bologna. Formatore e consulente aziendale, si dedica alla scrittura da quando era adolescente. Visita anche il sito e il canale youtube!

1. Presenta il tuo romanzo spiegandone l’approccio generale, la vicenda (senza fare spoiler), i personaggi e le particolarità che lo rendono unico.
“La Strega del Sud” è un libro che intreccia un’indagine per omicidio, superstizioni e rapporti umani. Tra segreti, ricatti e antiche credenze popolari, il romanzo segue le indagini del vicequestore Giada Fornai e di Marco Jimenez, uno scrittore trasferitosi da poco. Entrambi sono coinvolti, loro malgrado, nel misterioso omicidio avvenuto in un piccolo paese della provincia emiliana. A essere uccisa è la Vanna Bonsani, un’oscura figura che vive da sempre emarginata da quella piccola comunità, per via di certe sue presunte doti da strega. Le atmosfere cupe potrebbero essere quelle di un noir, ma l’ironico appeal dei personaggi rende la lettura leggera, senza rinunciare a una buona dose di suspense e colpi di scena.
2. Parlaci dei protagonisti. Descrivi caratteristiche, aspetti marcanti, punti di forza e difetti.
Giada Fornai, vicequestore di Modena, è una donna brillante, diretta e determinata. Dotata di uno spiccato intuito investigativo, ha la capacità di tenere testa a chiunque, senza lasciarsi intimidire. Combattuta tra il suo ruolo di poliziotta e quello di madre, ha una sola debolezza: la paura che il suo lavoro possa contaminare la vita di sua figlia Enny. Marco Jimenez, scrittore e copywriter, è venuto a vivere in paese da poco tempo. Marco è un uomo intelligente, con il talento di ficcare il naso dove non dovrebbe, cosa che lo espone a qualche guaio. Il suo punto debole? Giada.
3. Presentati ai nostri lettori: chi sei e qual è il percorso che ti ha portato a scrivere dei romanzi? Perché hai scelto un romanzo thriller/giallo/noir? Quale elemento caratteristico di questo genere letterario ti sembra interessante?
Credo nel potere delle storie che sanno emozionare e nella forza delle donne, protagoniste assolute dei miei romanzi. Donne resilienti, determinate, con un passato complesso, ma capaci di trasformare le difficoltà in risorse per creare qualcosa di straordinario.
Scrivo di questi temi perché amo il fascino dell’ignoto e la possibilità di intrecciare suspense, emozioni e riflessioni sull’animo umano. Mi piace esplorare gli angoli più oscuri della mente, quelli che spingono i personaggi a compiere certe scelte, gli stessi che tengono il lettore con il fiato sospeso, coinvolgendolo in un viaggio di scoperte e colpi di scena.
Il mio punto debole? Non so rinunciare, anche nei momenti più difficili, a un pizzico di ironia.