Tremi chi è innocente
Recensione di: Giorgia Gallerani
Trama:
Una famiglia può essere un piccolo universo. E se a raccontarla mentre esplode è un ragazzino di sedici anni con una voce trascinante, una testa fuori dal comune, una vita sociale ai minimi termini e un numero considerevole di mali immaginari, tutto si fa più mosso e imprevedibile. Il punto è che quando i desideri di Nico cominciano ad avverarsi, un uomo muore. Ma tutti nella sua famiglia hanno un movente per uccidere. E una vita piena di segreti e di colpe, di crepe e di bagliori. «Quello che non capisco è perché adesso ce ne stiamo qui a cercare di imbrogliarci a vicenda, a fingere di essere una famiglia normale, persone normali».
Quando il cadavere di un uomo viene ripescato nel fiume, Nico è certo di sapere di chi si tratta. Per una ragione molto semplice: è stato lui a ucciderlo. O almeno così crede. Nel tentativo di ricostruire i fatti, per assolversi o condannarsi, si ritrova a scavare nelle bugie della sua famiglia e a cercare l’origine della loro infelicità, che come una malattia si è propagata e ha infettato ogni cosa.
Persino i desideri. Magari tutto è cominciato quando suo padre, un ingegnere in cerca della felicità termodinamica, ha iniziato a riempire la casa di oggetti che lui stesso avrebbe voluto inventare. O quando sua madre, con un diploma di laurea che prende polvere in un cassetto, ha sognato di perdersi dentro i libri che ama e sparire per sempre. Oppure nel momento preciso in cui Nico ha guardato suo zio e ha temuto di somigliargli. O magari un motivo non c’è, succede e basta, che le vite precipitino.
La certezza diventa presto una sola: per quella morte tutti avrebbero un movente, perché tutti hanno qualcosa da nascondere. A tratti crudele, a tratti ironica, sempre efficacissima, la scrittura è la vera arma di questo romanzo mondo. Un noir familiare che si legge d’un fiato, un ordigno perfetto che ci lascia intravedere la distanza minima tra chi siamo e chi potremmo essere.
Recensione:
Tremi chi è innocente di Barbara Frandino parla dei segreti familiari e della complicata relazione tra verità, innocenza e silenzio. Infatti, tra le pagine di questo romanzo, prende forma il ritratto di una realtà familiare disfunzionale, che s’intreccia con un’indagine quasi surreale. La voce narrante è quella di Nico, un ragazzo tanto intelligente quanto introverso. Attraverso gli occhi inquieti di questo sedicenne, il lettore è assorbito nel microcosmo di una famiglia all’apparenza come le altre, tenuta insieme da un precario equilibrio fatto di ricordi, abitudini e segreti.
Ma un giorno la quotidianità di Nico cambia radicalmente: un uomo muore e ogni membro della sua famiglia sembra avere un movente per il delitto. Il protagonista si confronta allora con il senso di colpa per ciò che accade intorno a lui, in un gioco ambiguo tra ciò che è reale e ciò che è immaginato. L’indagine sulla morte dell’uomo s’intreccia con il percorso di crescita di Nico, il quale cerca di comprendere se stesso, il suo ruolo nel nucleo familiare e il confine tra desiderio, colpa e responsabilità. La vicenda si trasforma così un’occasione per esplorare sia l’evoluzione personale del protagonista, sia la complessità delle relazioni familiari.
In Tremi chi è innocente ognuno dei personaggi ha un ruolo preciso nella narrazione, contribuendo a costruire un quadro intricato e realistico della realtà familiare e delle sue tensioni. La stessa famiglia, nel suo complesso, sembra funzionare come un unico grande personaggio. Ogni individuo rappresenta una parte di un organismo più grande, connesso da segreti, tradimenti e fragilità. Barbara Frandino dà vita a personaggi le cui vulnerabilità, frustrazioni e paure colorano ogni pagina.
Lo stile è fresco, brillante e ricco di dialoghi vivaci. Al tempo stesso, l’autrice lascia spazio a riflessioni più profonde sulla famiglia, sulle dinamiche di potere e sul peso del senso di colpa sull’individuo. La scrittura della Frandino bilancia perfettamente la leggerezza e la tensione drammatica, tenendo il lettore costantemente coinvolto.
Nico non segue una narrazione strettamente lineare; la sua voce adolescenziale, ironica e riflessiva, porta il lettore a digressioni, considerazioni personali e approfondimenti psicologici sui suoi familiari. Questa struttura permette alla storia di avere un ritmo non convenzionale, che alterna momenti di pausa a improvvisi colpi di scena, creando una tensione emotiva costante. Sebbene la vicenda principale si svolga nell’arco di un periodo relativamente breve, il narratore spesso si lascia andare a flashback o riflessioni su episodi del passato che aiutano a comprendere meglio i rapporti tra i personaggi e i motivi delle loro azioni.
Questo uso del tempo frammentato dà al lettore l’impressione di scavare progressivamente nella memoria e nei segreti della famiglia, come in un puzzle che si ricompone lentamente. Il passato e il presente s’intrecciano, e la narrazione assume una dimensione più intima e psicologica, rivelando non solo gli eventi, ma anche il loro impatto emotivo sui personaggi.
In conclusione, Tremi chi è innocente di Barbara Frandino è un romanzo sorprendente, capace di combinare un giallo familiare con un racconto di formazione ironico e profondo.
Editore: Einaudi
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2025
Autore:

Barbara Frandino è giornalista, sceneggiatrice, produttrice e autrice di documentari e di programmi radiofonici. Ha pubblicato con Einaudi È quello che ti meriti (2020) e Tremi chi è innocente (2025) e, sempre per Einaudi, curato le raccolte di racconti Corpo a corpo (2008) e Ti vengo a cercare (2011). Ha scritto due libri per ragazzi, Jason (Salani 2013) e Che paura (Fabbri 2017), ed è coautrice di libri editi da Feltrinelli nella collana «Save the Parents».