Al di là del muro
Recensione di: Erika Giliberto, Alessandra Boschini, Federica Cervini, Maria Sole Mazzone e Laura Crottini

Recensione scritta in collaborazione dal team di www.thrillerlife.it in occasione della prima edizione del nostro Contest Letterario per autori emergenti, nel quale quest’opera si è aggiudicata il secondo posto in classifica.
Trama:
Paul Kessler è uno degli ispettori di polizia criminale più giovani di Berlino. Sullo sfondo dei mondiali di calcio del 2006 si trova alle prese con un violento omicidio in un momento in cui la sua vita privata è particolarmente complicata. Per fare luce sul delitto, avvenuto nel mondo della sanità, dovrà scavare nel passato della vittima, con frequenti flashback nella Berlino Est anni ’80, quando il muro era ancora in piedi a dividere la città e la Stasi (Stasi – Wikipedia), la polizia segreta del regime comunista, imperversava.
Recensione:
Al di là del muro (Al di là del muro – BookTribu) ha come protagonista Paul Kessler, un ispettore di polizia originario di Berlino Est, un “ossi”, termine colloquiale e generalmente dispregiativo utilizzato nei confronti dei tedeschi della DDR o della Germania dell’Est dopo la riunificazione.
Oltre all’avvincente indagine poliziesca che viene condotta in questo libro, la parte più interessante del romanzo è la fedele ricostruzione della vita a Berlino prima della caduta del muro. Si leggono, infatti, le storie dei tentativi di chi ha cercato di fuggire ad Ovest, di cosa accadeva a chi veniva scoperto, fermato e imprigionato dalla Polizia. Si spiega, soprattutto, la rete di intrighi, bugie e favoreggiamenti che sono stati storia recente della Germania, e che Stefano Ruzzini presenta egregiamente ai lettori. Tutti questi elementi conducono chi legge a rivivere la storia e a calarsi nella realtà della Berlino prima della caduta del muro e poi a spostarsi nell’altro versante, quello della “Berlino libera”.
La costruzione della vicenda, tramite capitoli brevi, permette di seguire da vicino l’avvincente indagine sulla morte della dottoressa Hannelore Ackermann, nota Primario Oncologo, ritrovata uccisa a sprangate. Questo è un po’ il fulcro intorno al quale l’autore ci presenta non solo i fatti, ma tutto il contesto geopolitico tedesco.
In questo giallo internazionale, la trama si sviluppa dopo l’omicidio della donna, trovata morta in un parco. Seppur l’inizio sia abbastanza classico e può sembrare poco incalzante, la storia è molto più complessa di come sembri e diventa sempre più interessante. Il tema trattato è reale, non riguarda nulla d’inventato e anche per questa ragione l’attenzione del lettore rimane alta per tutta la durata del romanzo.
L’incrocio tra i personaggi è ben delineato. Alcuni sono descritti con dovizia di dettagli e particolareggiati psicologicamente. È molto azzeccata la scelta di farli conoscere attraverso il racconto delle loro vicissitudini passate. La vittima era una persona arcigna e lo si capisce quasi subito. Molto bello anche il rapporto tra l’ispettore Kessler e il padre, interessante il fatto che il figlio lo consulti per avere suggerimenti per risolvere l’indagine.
L’ambientazione è perfettamente caratterizzata, grazie anche alle origini della moglie di Ruzzini che lo ha aiutato nelle ricostruzioni. I nomi dei locali e delle piazze e tutti i luoghi citati nel romanzo entrano di prepotenza nella mente del lettore, dando un’immagine vivida dei luoghi e del modo di vivere di quel tempo.
Lo stile dell’autore è molto maturo, diretto e mai noioso. Utilizza dialoghi molto efficaci e la trama resta focalizzata sulla vicenda, evitando divagazioni. È evidente che Ruzzini sappia usare le parole e lo fa in modo egregio, grazie a una profonda cultura che trapela dalle pagine di questo libro.
La decisione di costruire il romanzo ambientandolo nei primi anni 2000 è azzeccata, così come la scelta di catapultare il lettore negli anni ‘80 attraverso l’uso di capitoli alternati. Forse, il lettore attento, riuscirà a identificare l’identità dell’assassino, ma l’iter per farlo non è di così semplice deduzione.
La risoluzione del Al di là del muro è piuttosto ingegnosa e proprio la parte finale del romanzo è particolarmente bella, fino all’ultima pagina, in cui l’ispettore Kessler e Greta hanno creato un buon feeling che fa ben sperare in un futuro secondo capitolo.
Ci sono segreti che non devono valicare i muri, anche quando questi crollano. A volte fuggire è l’unica soluzione, ma non sempre è possibile, almeno non per tutti. Almeno questo è quello che insegna Al di là del muro.
Editore: Booktribu
Pagine: 188
Anno di pubblicazione: 2022
Autore:

Stefano Ruzzini è un medico ortopedico. Ama la musica, la fotografia e la scrittura. Deve anche al lungo lock down da Coronavirus la possibilità di scrivere il suo primo romanzo, Al di là del muro, fino a prima del 2020 un sogno nel cassetto.
Il romanzo ha vinto il concorso nazionale per inediti di Booktribu a Settembre 2022, un paio di menzioni speciali in altri concorsi ed è stato finalista a Garfagnana in giallo.
Marito, padre e nonno, divide il suo tempo tra scrittura, famiglia e lavoro. Vive da oltre trent’anni ai Castelli Romani.