Tatà di Valérie Perrin

Tatà
"Niente è più terribile di perdere qualcuno senza che muoia."

Tatà

Recensione di: Maria Teresa Peirano

TRAMA:

Tutti abbiamo una storia. Colette è rimorta, parola che non esiste da nessuna parte. Non esiste il termine rimorire. Colette era una donna senza storia, almeno così crede la nipote fino a quando una telefonata della gendarmeria non la informa del suo decesso. Il fatto è che Colette, la sua unica zia (Tata, zietta in francese), giace sepolta al cimitero già da tre anni… Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia.

Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide… In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta? È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo.

Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia piena di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon. Sulla scia di Cambiare l’acqua ai fiori e Tre, Valérie Perrin ci trascina in un intreccio di storie, personaggi e colpi di scena raccontati nel suo stile fatto di ironia, delicatezza e profondità.

RECENSIONE:

In Tatà di Valérie Perrin vediamo riconfermata per l’ennesima volta la straordinaria bravura dell’autrice di “Cambiare l’acqua ai fiori”. La storia ci viene raccontata in prima persona da Agnès Dugain, regista divorziata, che si trova in una fase discendente della propria vita. La telefonata della polizia che le comunica il decesso, di nuovo, della zia, darà il via alla svolta che Agnès stava aspettando per scuoterla dal torpore in cui vive da 3 anni.

La storia si svolge prevalentemente a Gueugnon , piccolo comune francese di poco meno di ottomila abitanti. Ad alternarsi ad Agnès come voce narrante è la stessa zia Colette, che attraverso le cassette lasciate in eredità alla nipote, ripercorrerà tutta la propria vita, costellata di sofferenze e sacrifici.

Valérie Perrin crea attorno alla protagonista un affiatato gruppo di amici che, catapultati nel presente direttamente dall’adolescenza di Agnès, riusciranno a sostenerla nell’arco di tutti gli eventi e le scoperte che si susseguiranno in queste incredibili seicento pagine.

I lettori affezionati di Perrin ritroveranno il suo stile che ricorda vagamente il realismo magico nella modalità narrativa nostalgica e allo stesso tempo serena. Tatà però nasconde anche altro. Questo avvincente romanzo potrebbe a tratti ricordare un poliziesco o un thriller per i segreti che si andranno a mano a mano a svelare e i personaggi poco raccomandabili che ogni tanto faranno la loro comparsa nella narrazione.

L’unico punto di debolezza del libro è che le tematiche trattate sono davvero molte: l’abuso e la violenza sui minori, la pedofilia, la tossicodipendenza, la violenza psicologica, la violenza sulle donne, la povertà, il classismo, il divorzio, la depressione e il trovare la forza di risalire la china da qualunque sofferenza per poter ricominciare da capo. I lettori più sensibili saranno molto turbati da alcuni degli eventi raccontati, e i lettori più attenti resteranno forse delusi dal non aver potuto approfondire maggiormente la storia di alcuni dei comprimari di Agnès.

Il punto di forza di Tatà è in ogni sua pagina: il personaggio di Colette vi farà innamorare; questa donna forte dal passato difficile vi incanterà con il racconto della sua vita e di quella dei suoi cari. Agnès che ritorna alla sua vita, pur affrontando sofferenze di tutt’altro tenore rispetto a quelle che hanno colpito altri personaggi, vi accompagnerà in un percorso di speranza e progetti da realizzare. Valérie Perrin in queste pagine è coinvolgente, avvincente, delicata e ci racconta senza fretta il male di vivere e la forza delle anime innocenti. Una lettura di qualità come ce ne sono poche e che non vi deluderà assolutamente.

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Editore: Edizioni E/O

Pagine: 608

Anno di pubblicazione: novembre 2024

AUTORE:

Valérie Perrin

Valérie Perrin è autrice di quattro romanzi. Il suo primo libro, Il quaderno dell’amore perduto, ha vinto il premio Choix des Libraires Littérature 2018, oltre a una decina di premi nazionali. Cambiare l’acqua ai fiori, suo secondo romanzo, ha vinto diversi premi, tra cui il Prix Maison de la Presse 2018, ed è stato un successo internazionale.

La terza opera pubblicata dall’autrice, Tre, ha vinto il premio Babelio nel 2022. In totale, i libri di Valérie Perrin hanno conquistato più di 3 milioni di lettori francesi e sono stati tradotti in 40 lingue. In Italia i suoi libri hanno venduto oltre 1.500.000 copie. Le Figaro l’ha inserita nella lista degli autori francesi che hanno venduto più libri nel 2019 e nel 2022.

Condividi questo articolo:

Potrebbero interessarti anche: