La casa nel deserto
Recensione di Cristina Casareggio
TRAMA
Rob voleva solo una vita normale.
L’aveva quasi ottenuta: ha un marito affascinante, due figlie, una bella casa immersa nel verde. La sua è stata un’infanzia difficile, isolata dal mondo nel profondo del deserto del Mojave, nella casa di famiglia a Sundial.
Per anni ha desiderato soltanto fuggire il più lontano possibile dal luogo in cui è cresciuta e dalle persone che le erano più vicine. Pensava di esserci riuscita, e di essersi lasciata finalmente alle spalle tutti i suoi segreti.
Ma da qualche tempo teme per la figlia maggiore, Callie, che è sempre più tormentata e scostante, e ha iniziato a collezionare ossa e parlare con amici immaginari. Rob vede in lei qualcosa che le ricorda pericolosamente la sua famiglia d’origine. Così decide di portarla a Sundial, in un misterioso e oscuro viaggio nel suo passato. La donna è decisa a confessare tutto alla figlia, e sa che deve prendere la decisione più difficile di sempre. Fino a che punto può spingersi per salvare il suo futuro e quello della sua famiglia?
RECENSIONE
“Provare orrore per qualcosa e al tempo stesso accettarlo è possibile. Come faremmo altrimenti ad accettare il fatto di essere vivi?”
Il libro “La casa nel deserto”, vincitore dell’International Thriller Award 2024, si apre con una famiglia perfetta in una casa perfetta.
Rob è sposata con Irving, hanno due figlie Callie e Annie, una casa sempre in ordine con le casseruole in rame sempre lucide e posizionate sull’isola della cucina, un giardino meticoloso dove anche i colori dei fiori sono stati scelti con cura. Il quartiere è tranquillo e i rapporti con il vicinato sono all’apparenza buoni, si organizzano feste, ci si aiuta l’uno con l’altro.
E’ proprio una festa dai vicini di casa che sconvolge la perfezione creata attorno a sé da Rob. A pochi giorni dalla festa si accorge che l’amata figlia Annie ha la varicella. Com’è possibile se hanno limitato tutti i contatti? C’è solo una risposta, il marito ha visto da solo la vicina con la quale ha una relazione e ha portato a casa il virus.
“non puoi essere sposata da dodici anni con un adultero compulsivo senza affinare l’istinto per la verità.”
Scopriamo così che la vita felice è solo un’apparenza, Rob che ha letteralmente costruito con le sue mani un ambiente perfetto per sé e per le sue figlie è invischiata in un matrimonio in crisi, davanti alle figlie non litigano mai ma appena queste vanno a letto si sibilano contro come due serpenti. Irving sa come pungere e far male alla moglie senza lasciare segni. E’ un uomo subdolo, duplice, tanto è legato alla figlia Callie tanto appare scontroso e malevolo con la moglie. Ha una carriera universitaria che non lo soddisfa, un rapporto rovinato con i genitori, un personaggio a tratti inquietante.
Il legame con le figlie è fortissimo, sono il primo pensiero di Rob ma tanto Annie è tranquilla, pacata, ubbidente tanto Callie è scontrosa, parteggia sempre per il padre con il quale ha un legame quasi simbiotico. Sono anche diverse fisicamente, ma sono affiatatissime, Callie ha un senso di protezione altissimo nei confronti della sorella minore.
Annie una sera peggiora, sembra abbia ingoiato le pillole per il diabete del padre, solo l’intervento provvidenziale di Rob salva la figlia che accusa la sorella.
Il mondo di Rob si spezza, deve correre ai ripari e rovistando nelle cose della figlia scopre un nascondiglio segreto e tante ossicine di animali incollate dietro ai disegni che li rappresentano.
“ E questa a cosa serve? Le chiedo sollevando l’acqua ossigenata. “le ossa diventano bianchissime, dice. “
Uno choc ma Rob non si fa fermare neanche da questo, carica Callie in macchina e la porta nel deserto nella tenuta ereditata dal padre Sundial. Il luogo della sua infanzia, il luogo dei ricordi, il luogo da cui è fuggita ma da cui è sempre tornata.
“in me si fa sempre più strada una sensazione familiare cha a Sundial provo sempre. Ovvero che questo sia l’unico luogo reale sulla terra e il resto del mondo sia una specie di sogno.”
E’ una tenuta strana: una grande casa a pianta circolare in mezzo , tanti laboratori chiusi con lucchetti attorno, stalle e recinti per i cani. Il padre di Rob viveva lì con la compagna Mia e alcuni fedeli compagni in una specie di comune hippie ma collegata con l’università visti gli studi di Mia sugli animali e il loro comportamento. Ormai la casa è vuota, è un guscio enorme dove madre e figlia cercano di ritrovarsi e di superare le “stranezze” di Callie.
La tecnica narrativa utilizzata dall’autrice in “La casa nel deserto” sono i frequenti salti temporali che portano a conoscere Rob bambina, a comprendere il perché di ogni sua scelta: l’oscurità che vede in Callie è qualcosa che ha già visto in passato e che ha sperimentato molto da vicino. L’intreccio è quasi magnetico, pagina dopo pagina i colpi di scena si succedono attraverso i ricordi di Rob e attraverso le pagine che scrive nei momenti di tranquillità.
“scrivere è un buon passatempo. E anche di più, non scherzo, è un luogo dove andare.”
Il lettore deve concentrarsi per non perdere una sola parola di “La casa nel deserto” perché il ritmo è incalzante.
Attraverso i due luoghi cardine della storia e attraverso i ricordi di Rob vengono sviscerati i vari personaggi che sono tratteggiati minuziosamente, sembra quasi di vederli. Le due case hanno lo stesso “trattamento”. Tanto una è descritta nella sua perfezione tanto Sundial appare isolata, pericolosa, ostile per il deserto che la circonda e per i ricordi che ne permeano l’aria.
Un thriller efficace “La casa nel deserto” che affronta temi importanti: la famiglia, il legame tra sorelle, l’importanza del passato nelle nostre scelte. Un viaggio incredibile nella mente umana.
“ E se potessi tenere solo una delle mie figlie? Se dovessi scegliere?”
Traduzione: Christian Pastore
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 336
Anno pubblicazione: 2024
AUTORE
Catriona Ward è una scrittrice di romanzi horror. La sua famiglia si è spostata spesso e lei è cresciuta in tutto il mondo: Stati Uniti, Kenya, Madagascar, Yemen, Marocco. Ha studiato inglese alla St Edmund Hall di Oxford e si è laureata al Master in Scrittura Creativa della University of East Anglia. Il suo quarto romanzo, il thriller gotico Sundial (2022) è stato il thriller del mese dell’Observer e segnalato da USA Today, CNN e Apple Books. Stephen King ha definito Sundial “Autenticamente terrificante”.
In Italia Sperling & Kupfer ha pubblicato La casa in fondo a Needless Street (2022), La casa nel deserto (2024).