“Le conseguenze del male”: vecchi fantasmi e crimini indicibili.
A CURA DI: Sharon Lattanzi
Carissimi lettori,
Oggi ThrillerLife ha il piacere di ospitare Gian Andrea Cerone!
L’autore de “Le conseguenze del male” è savonese, con una lunga esperienza in ambito editoriale, televisivo e digitale. Ha esordito con “Le notti senza sonno” per Guanda Editore. Nel 2018 ha fondato la piattaforma editoriale di podcast Storielibere.
ThrillerLife: Ne Le conseguenze del male intrecci tre indagini, la principale è quella che coinvolge la morte di alcune donne con la scomparsa dei figli. La malvagità degli uomini narrati in questo libro è aberrante. Da dove è nata l’idea e lo sviluppo di tutta la vicenda?
Gian Andrea Cerone: “Le Conseguenze del Male” è una sorta di terzo atto di un melodramma noir iniziato con i primi due romanzi della serie del commissario Mandelli e della sua squadra. L’idea era quella di esplicitare ciò che promette il titolo: l’avvento del male e dei suoi effetti su tutti i protagonisti della storia, buoni e cattivi che siano.
L’ispirazione per l’indagine principale del romanzo, ovvero la violenza verso alcune donne ai margini della società e dei loro figli maschi, mi è venuta durante delle passeggiate che mi portavano a passare davanti a un centro di mediazione sociale milanese in cui si trattano anche casi di stalking. Un giorno sono entrato e mi sono ispirato alle storie delle persone presenti nella sala d’aspetto.
In seguito, ho approfondito il tema incontrando numerosi operatori del settore che mi hanno spiegato le dinamiche professionali dei casi di stalking e mi hanno raccontato gli esiti tragici di alcune storie. Il filone principale è una storia nerissima, una fiaba contemporanea e feroce, molto più vicina a tutti noi di quanto si possa pensare.
Thriller Life: La squadra del Commissario Mandelli è un team formato da persone comuni. Nessun supereroe. Nessun vizio. Come è nata questa squadra?
Gian Andrea Cerone: Desideravo creare una squadra di donne e uomini normali alle prese con un mestiere speciale, duro e usurante. Una squadra della questura di Milano che appoggia operativamente la direzione dell’Unità di Analisi del Crimine Violento, un team di professionisti eterogenei, provenienti da tutte le regioni d’Italia, che combattono quotidianamente il male nelle sue peggiori forme e manifestazioni.
Più che una famiglia direi che è una comunità unita dal lavoro, dal rispetto reciproco e dall’affetto spontaneo che si porta alle persone con cui si lavora spalla a spalla. Una comunità come ce ne sono tante a Milano. La bussola della squadra è il commissario Mario Mandelli ma tutti i suoi componenti sono fondamentali e rendono corale il racconto delle loro azioni e delle loro vite.
Inoltre i personaggi ne Le conseguenze del male si muovono nello spazio e nel tempo, invecchiano, cambiano vita, muoiono, scelgono il loro destino. Credo che questa speciale normalità sia il segreto che fa innamorare i lettori e li rende partecipi delle loro vite. Così come accade per un caro amico o una persona a cui si vuole bene…
Thriller Life: Ne Le conseguenze del male si affronta una tematica sensibile e attuale: l’omosessualità all’interno delle forze dell’ordine. Come si affronta un tema così importante calandolo in tanta malvagità?
Gian Andrea Cerone: In realtà la si affronta con sensibilità e garbo, così come accade per molti altri temi sensibili di un noir, per esempio le scene di sesso o quelle efferate e violente. La si racconta nel modo più naturale e diretto possibile. Il tema dell’omosessualità e del genere fa parte della narrazione del nostro tempo e come tale dev’essere raccontata nei romanzi contemporanei.
Così come descrivo i mutamenti sociali di Milano, il cinismo del crimine finanziario o l’amore d’antan tra Mandelli e sua moglie Marisa, così racconto l’omosessualità, anche all’interno delle forze dell’ordine. Credo che l’idea che il cittadino medio ha della Polizia di Stato sia ancora fortemente viziata dagli stereotipi. Le forze dell’ordine in realtà sono modernissime e contemporanee, più di quanto si immagini.
Sia per quanto riguarda l’aggiornamento delle tecniche di investigazione, sia nella comprensione dei mutamenti della società contemporanea e nella gestione di situazioni umanamente delicate. È un mondo chiuso per ragioni di riservatezza operativa ma al tempo stesso è molto aperto alle novità e ai mutamenti sociali.
Thriller Life: I tuoi libri potrebbero diventare delle avvincenti serie TV. Ti farebbe piacere oppure preferisci lasciare i tuoi personaggi solo sulla carta?
Gian Andrea Cerone: Certo che mi farebbe piacere tant’è che ci stiamo lavorando. Basta essere coscienti che quando si scrive per la tivù o per il cinema si crea per un altro mezzo. Le conseguenze del male ha una natura strutturale che ti costringe a essere al tempo stesso regista, sceneggiatore, fonico, direttore della fotografia, e molto altro per coinvolgere i tuoi lettori.
Scrivere per lo schermo è un altro mestiere. I diritti della serie di Mandelli sono stati opzionati da un’importante casa di produzione internazionale e insieme al regista Marco Ponti abbiamo già scritto i soggetti di serie e di puntata. Ora stiamo a vedere cosa accadrà. È un mondo particolare, con i suoi tempi e le sue dinamiche. Teniamo le dita incrociate.
Thriller Life: La città protagonista de Le conseguenze del male è Milano. Milano dalle mille sfaccettature. Tu, da milanese d’adozione, hai colto qualcos’altro oltre “alla Milano da bere”?
Gian Andrea Cerone: La Milano da bere è un concetto storico, degli anni ‘80, ormai desueto. Poi è seguita la Milano della riqualificazione urbana, quella dell’Expo, quella che arrogantemente non si fermava neppure davanti alla pandemia e quella attuale, del boom turistico e dei quartieri-acronimi come NoLo, NaPa e via dicendo. La cosa bella di Milano è che non è mai riducibile a un mero concetto, è una città dalle mille identità, fatta e vissuta da coloro che vengono a lavorare qui e contribuiscono quotidianamente a definire la sua stessa natura.
Una città che riesce a far convivere la solidarietà e l’impegno sociale con il cinismo della finanza e del crimine. È il suo fascino. Inoltre, è un luogo senza confini. A parte le barriere autostradali non ci sono limiti strutturali da valicare, a volte ti sembra di essere in aperta campagna e invece sei ancora nell’area metropolitana, e viceversa. È il motivo per cui è così raccontata nei noir. Che tra l’altro sono spesso scritti da autori che milanesi non sono, a partire a Scerbanenco.
Thriller Life: Quali sono i tre libri che per te hanno un significato? Che sia a livello di ispirazione o semplicemente come libri che porti nel cuore.
Gian Andrea Cerone: In verità ce ne sono moltissimi. Ma se il gioco spietato che mi proponi è quello di indicarne soltanto tre, senza limiti di epoca, lingua e genere, allora dico di slancio l’Iliade di Omero, Il Conte di Montecristo di Dumas e un’edizione de L’Isola del Tesoro di Stevenson con la dedica autografa di mio nonno. Quest’ultimo è il vero libro del cuore.
Thriller Life: Cosa vuoi dire ai lettori di Thriller Life?
Gian Andrea Cerone: Che mando a tutti loro un abbraccio affettuoso invitandoli a prediligere gli autori italiani, nel noir ne abbiamo di bravissimi. Per quanto mi riguarda sono già al lavoro sulla prossima avventura di Mandelli e compagnia… posso promettere alle vostre lettrici e lettori che ne vedranno delle belle.
La redazione di Thriller Life ringrazia Gian Andrea Cerone per la disponibilità