Omicidio in parrocchia
Recensione di Federica Salzano
TRAMA:
Champton è il tipico villaggio sonnacchioso della campagna inglese. Ma quando un ragazzo viene assassinato sull’altare di una chiesetta sconsacrata, il reverendo investigatore Daniel Clement è costretto a mettere da parte le beghe di paese e occuparsi del fattaccio.
Il canonico Daniel Clement è angustiato dall’idea che la parrocchia caschi a pezzi, dalla sensazione che sua madre, gli nasconda qualcosa, nonché dalle continue discussioni con i fedeli. In più, è arrivato Chris Biddle, il pastore evangelico con cui Clement dovrebbe collaborare, anche se, per quanto si sforzi, non riesce a digerirlo.
Ma il precario equilibrio del paesino e del reverendo vanno definitivamente in pezzi di fronte a quello che sembra a tutti gli effetti un omicidio rituale. Delicata, ironica e molto british, dopo “Delitto all’ora del vespro” torna la serie culto diventata fenomeno editoriale nel Regno Unito.
RECENSIONE:
Omicidio in parrocchia è il sequel del romanzo “Omicidio all’ora dei vespri” e questa storia si svolge a pochi mesi di distanza dagli eventi del primo libro. Tutto inizia con l’arrivo di una nuova famiglia a Champton, un piccolo villaggio, che si trova nella “serena” campagna inglese.
Champton, dove tutti si conoscono, negli ultimi tempi, è diventata protagonista di due eventi tragici che interferiscono con l’idea di posto tranquillo e felice.
È arrivata una nuova famiglia, i Biddle: Chris Biddle sarà il nuovo vicario associato di Lower e Upper Badsaddle e lavorerà a stretto contatto con il canonico Daniel Clement.
Il modo di spiegare e sentire il cristianesimo di Chris è molto diverso da come lo intende Daniel e, per questo, spesso si trovano in contrasto su come amministrare e affrontare alcuni problemi della parrocchia e, soprattutto, dei parrocchiani.
“Ti rifiuti di prendere la strada più semplice. Ti piacciono solo le cose difficili. Sei bravo nelle cose difficili: il paradosso, la poesia. Ma a volte il sacerdozio è prosa. Tu fai solo poesia. E questa cosa… ti offusca la vista. Offusca la tua missione. «Oh, cielo». Eccoti. Dov’è la tua battaglia? Dov’è la polvere che devi scrollarti dalle scarpe? Dove sono gli agnelli e le pecore, il grano e la zizzania? Sei così… anglicano.”
Poco tempo dopo l’arrivo della famiglia Biddle, nel villaggio viene commesso un nuovo crimine e, anche questa volta, Daniel verrà coinvolto nelle indagini, un po’ perché la sua figura viene vista come una sorta di autorità tra i suoi parrocchiani, ma, soprattutto, perché il suo personaggio, vista l’immunità ecclesiastica, fa un po’ da ponte tra le confessioni dei concittadini e le vere forze poliziesche.
“Crudele e stolto era il gregge che Daniel si trovava a guidare, ma lui che così a lungo si era rifiutato di constatare l’evidenza non era migliore. Riflettere sul mistero del delitto, sul movente e sull’assassino l’aveva messo di fronte alle proprie verità nascoste…”
In Omicidio in parrocchia, Daniel, oltre ad impegnarsi per risolvere il nuovo caso, si ritrova anche a dover diventare l’esecutore testamentario, insieme a sua madre Audrey, della vecchia e malata Mrs. Hawkins.
Daniel e Audrey cercheranno di mettere al sicuro i beni dell’anziana defunta, soprattutto i gioielli, dai terribili coniugi Tailby, una coppia di improbabili aiutanti tuttofare, che, negli ultimi tempi, si sono materializzati quasi magicamente ogni qual volta qualcuno fosse malato o in fin di vita, possibilmente molto ricco e senza eredi.
Anche l’anziana Mrs. Hawkins nasconde molti segreti, che verranno a galla dopo la sua dipartita e dei quali si occuperà Audrey, mettendo in serio pericolo anche la propria vita e la sua casa.
Omicidio in parrocchia contiene moltissimi dettagli sulla vita del villaggio, i particolari del modo di vivere di un canonico e il mondo della fine degli anni ’80.
Omicidio in parrocchia è un libro che possiamo definire cosy, in quanto la narrazione è molto leggera, non c’è crudeltà nelle descrizioni, anzi, sembra quasi che il Rev. Richard Coles abbia avuto più interesse nel descrivere i comportamenti e le reazioni dei personaggi che girano tutt’attorno alla storia, che il crimine in sé.
Omicidio in parrocchia è stato in testa alle classifiche inglesi per molti mesi ed è piuttosto curioso, inoltre, il fatto che lo scrittore sia lui stesso un reverendo.
Questo nuovo capitolo fa spesso riferimento a fatti e personaggi descritti in “Omicidio all’ora dei vespri”, tant’è che anche i rapporti fra alcune figure chiave sono riportati quasi dando per scontato che chi legge sia già a conoscenza delle dinamiche presenti nel romanzo precedente.
Per questo motivo, in vista dell’uscita del nuovo capitolo, è consigliata vivamente la lettura di entrambi i romanzi già pubblicati.
Traduzione: Letizia Sacchini
Editore: Einaudi
Pagine: 352
Anno pubblicazione: 2024
AUTORE:
Il Reverendo Richard Coles ha insegnato teologia al King’s College di Londra, conduce un programma radiofonico sulla Bbc, ha scritto diversi libri e attualmente vive a Friston, nel Sussex. Delitto all’ora del vespro (Einaudi 2023), il suo romanzo d’esordio, è stato a lungo in cima alle classifiche inglesi. Per Einaudi ha pubblicato anche Omicidio in parrocchia (2024).