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La donna sul tetto di Ruth Mancini

La donna sul tetto
“La vendetta è un piatto che va servito freddo.”

La donna sul tetto

Recensione di: Silvia Deriu

TRAMA:

Un suicidio? Un incidente? O qualcosa di molto più oscuro? Una donna viene trovata senza vita sul marciapiede davanti al palazzo di una banca londinese: è caduta dal venticinquesimo piano. La polizia concentra subito i suoi sospetti su Tate Kinsella, un’impiegata che confessa di aver incontrato la vittima poco prima della morte. La donna deceduta infatti è Maddy, la moglie del capo di Tate, con il quale quest’ultima avrebbe una relazione.

Tate giura di essere stata incastrata. Sarah, l’avvocata incaricata del suo caso, le crede e decide di provare la sua innocenza. Poco dopo, Tate viene rilasciata per mancanza di prove. Tuttavia, Sarah comincia ben presto a dubitare delle parole della sua cliente: man mano che le indagini proseguono, infatti, diventa chiaro che Tate sa ben più di quanto dice. Cosa sta nascondendo? È davvero innocente, o dietro la morte di Maddy si cela qualcosa di ancora più oscuro? Una storia di segreti, ossessioni…E vendetta.

RECENSIONE:

Ruth Mancini è un genio del thriller.

Si può solo definire così, un’autrice che affronta una tematica assai delicata come quella dell’adescamento sessuale e della violenza nei confronti delle donne, sia essa verbale o fisica, trasformandola in un giallo appassionante: La donna sul tetto.

Un tema che, purtroppo, nonostante gli anni passino, rimane violentemente attuale in tutto il mondo.

La storia prende forma partendo dal presente, dove Tate Kinsella, un’attrice senza successo, che lavora come segretaria in attesa di qualche comparsata, viene arrestata per il presunto omicidio di una donna, Madeleine Blakely, moglie del suo capo, Dan, avvenuto sulla terrazza di un edificio di 25 piani nel cuore della city di Londra.

Ruth Mancini collega abilmente questo episodio con una vicenda del passato, che nasce in una estate torrida, nella quale un gruppo di adolescenti cerca di sfuggire alla noia tra giri in bicicletta e altalena. Ed è durante una di queste giornate estive che compare lui. Più grande, spregiudicato e bellissimo. Tate Kinsella, appena quattordicenne se ne innamora. Il primo amore della sua vita. E per tanto tempo dopo, anche l’ultimo.  

Con la sua opera “La donna sul tetto”, Ruth Mancini ci fa vivere, attraverso i ricordi della giovane Tate, un’esperienza aberrante, nella quale l’innocenza lascia spazio alla paura di essere sbagliate, alla convinzione che la colpa sia di chi ha ingenuamente ceduto alle pressanti avance del classico lupo travestito da agnello.

Un’esperienza troppo a lungo dimenticata, fino al giorno in cui Tate incontra una vecchia amica, che riporta a galla il passato sepolto da troppo tempo, e una nuova amica, nonché madre disperata, grazie alla quale trova il coraggio di esporsi e con cui reciterà la parte più importante della sua vita, in una sceneggiatura più che reale.

Parola dopo parola, pagina dopo pagina, l’autrice ci porta ad una escalation di colpi di scena imprevedibili. Grazie alla complicità di altre figure femminili, che spiccano all’interno della narrazione tanto quanto la protagonista, Tate cercherà di rimediare ai torti subiti e di evitare lo stesso destino ad altre ragazze.

“La donna sul tetto” è un thriller con un buon equilibrio tra dialogo e descrizione di ambientazioni, dove l’autrice riesce a rappresentare al meglio l’idea che la vendetta sia un piatto che va servito freddo, lasciando però in bocca un gusto amaro per un finale decisamente sconvolgente.

Traduzione: Amerigo Dercenno

Editore: Newton Compton Editori

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2024

AUTORE:

La donna sul tetto

Ruth Mancini è nata a Londra e ha lavorato come marketing executive per una casa editrice, prima di laurearsi in Legge. Ha trascorso gli ultimi vent’anni tra tribunali e stazioni di polizia, dividendosi tra la sua carriera di avvocato per un importante studio di Londra e la scrittura di romanzi thriller e polizieschi. Vive nell’Oxfordshire con il marito e i due figli. 

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