La morte dipinta
Recensione di Ersilia Facciolo
TRAMA: Milano, oggi. Artemisia Gentileschi, trentaquattrenne direttrice del prestigioso museo Poldi Pezzoli, ha una carriera avviata e una vita apparentemente tranquilla dedicata al lavoro e alla cura del suo cane, Caravaggio. Ma il sogno di una normale routine va in frantumi quando, durante l’allestimento di una mostra con un famoso fotografo, Sebastian Garcia, Artemisia riceve alcune lettere anonime accompagnate da foto agghiaccianti.
Qualcuno ha ucciso due persone e le ha utilizzate come macabri burattini per raffigurare, a modo suo, “La Calunnia” di Botticelli, e ha già preannunciato nuovi omicidi “ispirati” ai capolavori dell’arte. Paralizzata dall’orrore, Artemisia sprofonda nuovamente in un incubo che appartiene a un passato doloroso…
Philadelphia, 2005. Artemisia è soltanto un’adolescente quando sua madre, Katherine, viene trovata morta in una lugubre raffigurazione del dipinto “Venere, Marte e Cupido” di Piero di Cosimo. Il primo sospettato è il marito, Pete Gentileschi, professore di Storia dell’arte, subito scagionato grazie all’alibi fornito dalla figlia. Ma l’omicidio resta senza un colpevole… Milano, oggi.
Artemisia parte per Philadelphia in compagnia di Sebastian: sente di essere l’unica che può aiutare la Polizia a fermare l’assassino, e non ha mai dubitato dell’innocenza del padre. Ma il killer di Katherine è tornato a uccidere o si tratta di un imitatore? In una sorta di caccia al tesoro ingaggiata da lui come un gioco funereo, riuscirà Artemisia a fermarlo prima che porti a termine la sua ultima opera d’arte?
RECENSIONE:
La morte dipinta di Lisa Laffi è un giallo storico, in cui la vita si mescola alle opere d’arte.
La nostra protagonista Artemisia Gentileschi, che porta il nome della famosa pittrice del Seicento, ha una vita tranquilla, appagante: è direttrice del rinomato Poldi Pezzoli, e le sue giornate trascorrono piacevolmente insieme ai suoi adorati capolavori e alle tante iniziative che ha organizzato per rilanciare il museo.
Quando riceve delle strane lettere da un misterioso mittente che si firma Tanathos, comincia ad avere paura. Perché insieme alle lettere ci sono strane fotografie che rappresentano i famosi dipinti che lei tanto ama, ma i soggetti ritratti sono morti.
Chi si nasconde dietro a queste lettere minatorie? L’assassino sembra conoscere quel doloroso passato che lei cerca di dimenticare a tutti i costi. Artemisia non può fare finta di niente, deve affrontare il trauma subito nella sua adolescenza e cercare di capire cosa è veramente accaduto nel 2005 a Philadelphia.
La morte dipinta è un romanzo narrato in terza persona, alternando passato e presente, dove i diversi personaggi, così come i luoghi, sono descritti con ricchezza di particolari, rendendo la storia avvincente e coinvolgente. Ad ogni capitolo viene rivelato un indizio che va a costruire, tassello dopo tassello, l’intricato puzzle che costituisce questo giallo.
Con Artemisia Gentileschi, Lisa Laffi crea una protagonista determinata e peculiare, disposta a tutto pur di scoprire la verità e fermare l’inafferrabile assassino. La sua forza d’animo e il suo coraggio la mettono di fronte ad una verità insopportabile. Il lettore non può fare a meno di sentirsi coinvolto: tanto la storia è vivida, quasi tridimensionale, da sembrare di trovarsi tra le sue pagine.
Il punto di forza de La morte dipinta è la bravura dell’autrice nell’incastonare i quadri più d’impatto della storia dell’arte, come “La calunnia” di Botticelli, in un giallo pieno di suspense, dove gli indizi sono disseminati all’interno delle opere citate. In questo modo si dà al lettore la possibilità di conoscere più da vicino dei capolavori di una bellezza sconvolgente, che racchiudono una storia unica.
La morte dipinta è un romanzo ben costruito, con un epilogo che lascia senza parole; un libro in cui i misteri e i segreti da cogliere sono tanti, caratterizzati da una storia appassionante, con un pizzico di romance, in grado di avvolgere il lettore tra le sue pagine.
Editore: Tre60
Pagine: 352
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE
Lisa Laffi è laureata in Conservazione dei Beni Culturali e vive a Imola, dove insegna. È autrice teatrale e di saggi di Storia. Con Tre60 ha pubblicato i romanzi storici L’ultimo segreto di Botticelli, La regina senza corona, giunto al secondo posto al concorso indetto dalla rivista Robinson come migliore biografia del 2020, L’erborista di corte e La dama dei gelsomini. Ha vinto i premi «Verbania for Women», «Alberoandronico» e «Terra di Guido Cavani». Nel 2024 pubblica appunto La morte dipinta