Il ragazzo d’ottobre
Recensione di: Samantha Calligaris
TRAMA:
Halloween, 1963. Lo chiamano il Ragazzo d’Ottobre. Tutti, in questo piccolo villaggio del Midwest, sanno chi è. Sanno che si erge dai campi di mais ogni 31 ottobre, e che si dirige verso il paese, dove bande di ragazzini eccitati aspettano l’occasione per affrontarlo, e impedire che arrivi alla campana della chiesa entro la mezzanotte. Un appuntamento rituale in cui bisogna combattere per sopravvivere.
Pete McCormick sa che sfidare il Ragazzo d’Ottobre è l’unica occasione che gli è concessa per sfuggire a un futuro senza gloria. E’ disposto a tutto, persino a mettere in gioco la propria vita, pur di uscirne vincitore. Prima che la notte sia finita, Pete riuscirà a scoprire quale terrificante segreto si cela dietro a quell’incubo leggendario?
RECENSIONE:
Il Ragazzo d’Ottobre è un horror che ci riporta indietro nel tempo, alle immagini e alle descrizioni che richiamano lo stile dei “Piccoli brividi” di R. L. Stine.
In un racconto che è una corsa contro il tempo per quella che dovrebbe essere la salvezza, il punto di svolta per il proprio futuro, Norman Partridge ci porta a conoscere personaggi crudeli ed egoisti che si muovono in un mondo in cui la realtà non è quella che sembra.
Il Ragazzo d’Ottobre è colui che, la sera di Halloween, ha un obiettivo ben preciso prima dello scoccare della mezzanotte, così come gli altri ragazzi del piccolo paese del Midwest in cui il romanzo è ambientato. Tuttavia ci sarà solo un vincitore alla fine della gara, ma sarà davvero così?
Attraverso descrizioni realistiche all’interno di una storia ricca di elementi fantastici, Partridge ha la capacità di trasmettere al lettore sensazioni cupe, agghiaccianti e macabre con immagini da pelle d’oca che lasciano col fiato sospeso. Una scrittura coinvolgente e matura quella dell’autore, capace di intrattenere.
Inoltre, ne Il Ragazzo d’Ottobre, Partridge lascia al lettore un messaggio significativo: non è tutto oro quello che luccica, non sempre le storie sono come ce le raccontano e spesso, dietro l’apparenza, ci sono cose che nessuno conosce. Solo quando da carnefici diventiamo vittime capiamo le conseguenze di certe azioni, di cui spesso non siamo in grado di sostenere il peso e ci schiacciano con i sensi di colpa. Ma prima di allora, cosa saresti disposto a fare pur di toglierti i tuoi sfizi?
“La storia è di chi la racconta” dice Norman Partridge in queste pagine, e le persone sono brave a narrarla e a farci credere quello che vogliono. Ma le storie non hanno mai un solo protagonista e, per conoscere la verità fino in fondo, bisogna vedere le cose da più punti di vista.
A volte inseguire la felicità, rincorrere una via di fuga che ci hanno fatto credere prometta salvezza, può rivelarsi un terribile sbaglio. Siamo noi, e solo noi che possiamo gestire il tempo a nostra disposizione e cambiare così il nostro futuro.
Il Ragazzo d’Ottobre è un romanzo in cui non mancano la crudeltà, i colpi di scena e la curiosità di vedere cosa succederà. Una storia dalle molte sfaccettature, un bel mix di tensione, violenza ed elementi sovrannaturali che vanno a comporre un horror il cui stile è attuale, ma allo stesso tempo, legato al passato.
Per rendere il lettore partecipe e protagonista della storia, Norman Partridge gli pone delle domande e si rivolge a lui direttamente, spiazzandolo e creando confusione, in quanto in quei punti della lettura non si conoscono ancora dettagli e conseguenze della vicenda. L’autore vuole farci credere di aver già vissuto sulla nostra pelle alcune delle situazioni che racconta, elemento in sé poco significativo se espresso prima di conoscere la verità: “Una cittadina del Midwest. La conosci. Ci sei nato.”
Traduzione: Berta Maria Pia Smiths-Jacob
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Norman Partridge, nato il 28 maggio 1958, è uno scrittore americano di romanzi horror e gialli. Ha scritto due romanzi polizieschi sul pugile in pensione Jack Baddalach, Saguaro Riptide e The Ten Ounce Siesta. Ha vinto il Bram Stoker Award del 2006 per il miglior racconto lungo. Partridge lavora come supervisore della circolazione serale della biblioteca presso Saint Mary’s College of California.