Vuoti di memoria
Recensione di: Alessandro Quadri di Cardano
TRAMA:
Sono mesi che Romeo Calandri è stato ucciso – o meglio, giustiziato, considerata la brutalità dell’omicidio. A valle di una rapida indagine, dietro le sbarre è finito Carmelo Musci, killer professionista al soldo della ‘ndrangheta, incriminato anche per il probabile assassinio di Luciano Orsi, socio di Calandri e scomparso lo stesso giorno dell’esecuzione. E invece, per una curiosa, grottesca e vagamente macabra coincidenza, proprio mentre si sta celebrando una messa in suffragio per la sua presunta morte, Orsi ricompare su una barca al largo di Cesenatico.
Dove è stato per tutto questo tempo? Perché è su quella barca? È scampato a un omicidio, o è implicato in quello del socio? Soltanto lui può dirlo. Orsi, però, è affetto da amnesia. Per Soneri, che da settimane si interroga sulla memoria e sulla sua fatale inattendibilità, l’indagine diventa non solo uno stimolo a chiedersi quanto di vero c’è nei nostri ricordi – che tutti, involontariamente, manipoliamo -, ma si rivela anche l’occasione per scoprire che la tecnologia può gettare una nuova, sorprendente luce su casi forse archiviati troppo in fretta.
Come è successo per l’omicidio di Romeo Calandri, perché più Soneri scava, più emergono incongruenze, molte delle quali riguardano Musci, che forse non è così coinvolto nel delitto come sembrava…Torna finalmente in libreria il commissario Soneri, la creatura letteraria più longeva e amata del maestro del noir italiano Valerio Varesi, tra i pochissimi oggi a saper indagare gli angoli più scuri dell’essere umano e della società in cui vive.
RECENSIONE:
Diciassettesimo libro per Soneri, il longevo commissario nato dalla penna di Valerio Varesi nel lontano 1998 con “Ultime notizie di una fuga”.
In questa nuova indagine raccontata da Valerio Varesi in “Vuoti di memoria” il poliziotto si trova a dover indagare sul ritorno di Luciano Orsi, titolare di un’azienda di pompe funebri che, durante una cerimonia commemorativa, rifà la sua apparizione a più di un anno dalla propria misteriosa scomparsa.
Quella che appare ormai come una fuga, è stata probabilmente motivata dalla prematura morte del socio di Orsi, Romeo Calandri, che era stato ritrovato massacrato a colpi di pistola e per il quale si erano sospettati dei non meglio precisati legami con la ‘ndrangheta.
Il problema, come dice il titolo – Vuoti di memoria – è che Orsi pare soffrire di amnesia e risulta completamente inutile alle indagini. Una bella gatta da pelare per Soneri, che eredita il caso da un collega che se n’è andato in pensione e che forse l’aveva chiuso un po’ troppo in fretta.
Il tema della memoria, già esplorato anche sotto un’altra angolazione in “L’affittacamere” (recensito da Thriller Life QUI), è centrale durante tutto l’arco narrativo.
In Vuoti di memoria abbiamo innanzitutto l’amnesia di Orsi, che è incapace di dire alla polizia quali siano state le ragioni che l’hanno portato alla fuga o dove sia stato durante tutti quei mesi. Ma si analizza anche l’abilità umana di ricordarsi degli eventi passati, che, anche quando è presente come nel caso di Soneri, può essere deformata, reinventata, manipolata. Infine, c’è la macchina, il computer, con la sua straordinaria capacità d’immagazzinare informazioni e di conservarle virtualmente in eterno.
Questi tre elementi continuano a ruotare durante tutta l’indagine, in una continua ripresa e rielaborazione del tema della memoria, che vede anche la contrapposizione generazionale tra l’ormai maturo Soneri, uomo d’altri tempi, e un giovane collega, sempre intento a “smanettare” sul computer e capace così di supportare il caso grazie alla tecnologia.
Se questo elemento è indubbiamente di grande interesse, il suo continuo ritorno durante l’indagine finisce per appesantire la vicenda. Ma si sa, Varesi di formazione è un filosofo e ama esplorare il mondo interiore dei suoi personaggi, fino ai più profondi anfratti, come aveva fatto ne “Il labirinto di ghiaccio”, (recensito da Thriller Life QUI).
Come in ogni suo romanzo, anche in Vuoti di memoria Valerio Varesi si dimostra maestro nel dipingere il suo personaggio e la relazione amorosa che lo lega ad Angela, donna brillante e paziente, vero e proprio pilastro nella vita del commissario.
L’indagine sul caso Orsi si rivela complessa, farraginosa e sebbene la pista legata all’arma del delitto si riveli molto originale, la dinamica generale risulta abbastanza difficile da seguire, con il rischio che il lettore si perda a metà del gioco di piste.
Efficace, invece, la figura della Agazzi, ex moglie di Orsi, che Varesi disegna come una donna dura, quasi spietata, amante dei soldi ad ogni costo.
Il finale di “Vuoti di memoria”, rimasto aperto, lascia un certo amaro in bocca a un lettore che, dopo tanto vagare tra i meandri della memoria, si ritrova in parte privato dell’ultimo tassello che gli permetta di porre la parola “fine” a questa complessa vicenda.
Editore: Mondadori
Pagine: 319
Anno di pubblicazione: 2024
AUTORE:
Valerio Varesi è nato a Torino da genitori parmensi e successivamente cresciuto nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia all’Università di Bologna, si occupa di giornalismo come corrispondente di vari quotidiani; lavora nella redazione bolognese di Repubblica. Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, Ultime notizie di una fuga, in cui compare la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri polizieschi scritti da Varesi, ai quali verrà ispirata la serie di sceneggiati televisivi Nebbie e delitti, in cui il personaggio del commissario buongustaio è stato interpretato dall’attore Luca Barbareschi, anche se l’ambientazione viene spostata a Ferrara.