“Il tempo delle mosche”: maternità, sorellanza e thriller. Intervista a Claudia Piňeiro

Il tempo delle mosche

INTERVISTA A CURA DI: Laura Crottini e Federica Cervini

SPAZIO A CURA DI: Laura Crottini

Il tempo delle mosche

Il tempo delle mosche

Buongiorno cari lettori, la graditissima ospite del nostro spazio interviste di oggi è Claudia Pineiro con il suo nuovo libro “Il tempo delle mosche” (Feltrinelli, 2024) letto e recensito dalla nostra Federica (link recensione).

Claudia Pineiro è nata a Buonos Aires ed è una scrittrice e drammaturga argentina; è già nota in Italia con molti suoi romanzi che le hanno portato diversi successi fra cui una posizione da finalista all’International Booker Prize 2022; nel 2019 si è aggiudicata il premio Pepe Carvalho e nel 2021 il premio Dashiell Hammett della Semana Negra de Gijón.

THRILLER LIFE: “Dovevo raccontare bene la mia storia, ma secondo gli usi e costumi di questo mondo nuovo: aggiungendo qualcosina di qua, togliendo qualcosina di là, facendo i necessari aggiustamenti, un po’ di luce qui, qualche ombra là.  Dovevo capire come fosse cambiato il rapporto tra uomini e donne.  Nel bene e nel male.  Quando sono sparita dalla circolazione vigevano codici diversi”.

Queste le riflessioni di Inés nelle prime pagine di “Il tempo delle mosche”: come è cambiata la società e la mentalità delle persone nei 15 anni di reclusione della protagonista?

E parimenti: come è cambiata Inés nel tempo dal tuo romanzo “Tua” a questo nuovo thriller?

CLAUDIA PINEIRO: Nel personaggio di Inés ci sono due cambiamenti: il primo è legato al fatto di aver passato tanti anni dentro una prigione – cosa impensabile per una come lei, che aveva una vita piena come madre e moglie di buon ceto e che ha dedicato la propria vita a suo marito. Ines si cuciva addosso questo ruolo all’apparenza, ma noi vediamo come non le calzasse veramente bene.

Quindici anni in carcere cambiano chiunque, ma nel caso di Ines è stato un cambio positivo; per la prima volta è costretta a interagire con donne molto diverse da lei e da quelle che fino ad allora la circondavano. Questo le insegna ad aprire la mente il più possibile. Allo stesso tempo il carcere la aiuta a placare la sua ossessione per l’ex marito e le regala un’amicizia profonda – che fino ad allora non aveva conosciuto – con la sua compagna di prigionia, La Monca.

Il secondo cambiamento è legato alle mutazioni nel mondo, in quindici anni il ruolo della donna è cambiato radicalmente; Il movimento femminista ha dato un calcio al patriarcato e ha aiutato molte donne a farlo. Prima Inés era una donna conservatrice, molto vicina al modello tradizionale, e uscire in un mondo in cui le regole sono cambiate così tanto la costringe a reinventarsi. Ad un certo punto dice che “sapevo come essere una donna, e ora non lo so più“.

THRILLER LIFE: Vuoi descriverci questo rapporto di amicizia e sorellanza già citato prima che lega Inés e la Monca?

CLAUDIA PINEIRO: Questa per Inés è la prima volta in cui crea un vero rapporto di amicizia; è La Monca che la aiuta a reinserirsi nel mondo dopo l’uscita di prigione, affrontano la vita come viene tenendo sempre una all’altra. La Monca è una persona aperta e non ha problemi a mostrare questo suo sentimento di amicizia, Inés invece è più schiva e fatica ad aprirsi e a mostrare le sue vulnerabilità. Entrambe hanno molto da dare l’uno all’altra; si prendono cura a vicenda, si sostengono e – se necessario – litigano anche.

THRILLER LIFE: Nel “Il tempo delle mosche” si parla di diversi tipi di amore: di coppia (Inés – Ernesto, Laura – Javi), filiale (Inés – Laura), paterno (Javi – Dante).

E’ vero che quella stessa parola “amore” può assumere significati diversi a seconda di chi la pronuncia?

Quale significato ha questa parola per la tua protagonista?

CLAUDIA PINEIRO: Partiamo dal presupposto che la parola amore ha significati diversi da persona a persona, del resto quasi nessuna parola ha lo stesso significato per tutti, non a livello stretto: se diciamo “tavolo” sappiamo tutti di cosa parliamo – ma ognuno penserà a diversi modelli; nel caso dell’amore è ancora più difficile! Inés, all’inizio di questo romanzo, è ancora bloccata dal vero amore: aveva una famiglia e credeva di amare suo marito solo perché erano sposati e in realtà era solo una forte ossessione. Solamente alla fine del racconto incontrerà il vero amore e farà dei cambiamenti.

THRILLER LIFE: “Ho dato le dimissioni da madre tanto tempo fa”; Inés dichiara di aver chiuso con il capitolo maternità, eppure nessuno meglio di lei può a mio avviso parlare del rapporto madre-figlia.

Vuoi parlarci del sentimento che lega Inés e Lali?

Ed inoltre vuoi parlarci della riflessione che fa il Coro circa la domanda “Essere madri è un lavoro? Certo che lo è”.

CLAUDIA PINEIRO: Credo che negli anni le donne siano state educate ad esser madri e mogli e restarvi vincolate – e tutte lo hanno accettato quasi senza obiettare. Oggi però tante donne non accettano più questa situazione, permangono però i pregiudizi (non si guarda forse male una donna che rinuncia alla maternità per la carriera?).

Diciamo che nel mondo di Inés e La Monca, che in qualche modo è il mio, non è necessario essere mamma per essere una donna completa. Resta l’altro pregiudizio: che se una donna è madre, quando le si metterà il suo bambino tra le braccia saprà cosa fare, e che quel legame sarà pieno di amore e di bei momenti. Non è sempre così, e la donna che ha difficoltà a svolgere questo ruolo non osa confessarlo. Ci sono madri che hanno fatto cose tremende ai loro figli, ci sono bambini che hanno fatto cose tremende alle loro madri.

E il luogo comune dice che dovete amarvi perché siete madre e figlio.
Mi sembra una regola che non sempre si può seguire, anche se non confessata.

Riguardo al fatto che si tratti di un lavoro, il coro vuole sollevare una questione che ha cominciato a emergere negli ultimi anni: le donne svolgono molti lavori gratuiti nella società.
In Argentina, il 20% del prodotto interno lordo è costituito dal lavoro gratuito delle donne, soprattutto nella cura (dei figli, dei mariti, dei genitori, della casa).
Sarebbe il momento di chiamare le cose col loro nome. In quei legami esiste l’amore, ma il lavoro gratuito deve essere in qualche modo compensato.

THRILLER LIFE: “Il mondo sarebbe diverso se tutte avessimo il tempo delle mosche”.  Per comprendere appieno il significato del titolo del tuo thriller “Il tempo delle mosche” bisogna leggere il romanzo fino alla fine: in molti capitoli ci sono digressioni sulla vita di questi insetti e particolareggiate informazioni sulle loro caratteristiche.

Vuoi spiegare ai lettori di ThrillerLife quale è il “tempo delle mosche” (che vorremmo vivere nei momenti belli), e la sua differenza dal tempo delle tartarughe (che vorremmo in quelli brutti)?

CLAUDIA PINEIRO: Come hai detto tu, per saperlo bisogna leggere il libro! Però diciamo che le mosche vedono molti più dettagli di quelli che vedono gli umani, e moltissimi di più rispetto a quelli percepiti da una tartaruga; questo dà alle mosche il tempo di scappare quando si cerca di catturarle, ed è proprio questo il tempo che Inés invidia: quel tempo, in cui ci si può pentire, proteggersi, scappare, prendere un’altra decisione

THRILLER LIFE: Ora ti chiedo, in quanto autrice, quali sono i tre libri che per te sono stati fondamentali? Che sia a livello di ispirazione o semplicemente come “libro del cuore”?

CLAUDIA PINEIRO: Ho un libro che nomino spesso e che ho sempre con me e si tratta di “Piccole virtù” di Natalia Gizburg che è da sempre una autrice fondamentale per me.

Un altro autore argentino che stimo molto è Manuel Puig di cui cito “Buenos Aires affaires”; per ultima cito Clarice Lispector con il suo “Lazos de familia”

THRILLER LIFE: Quale messaggio vuoi lasciare ai lettori di ThrillerLife?

CLAUDIA PINEIRO: ahaha, che nel mio libro c’è anche un thriller poiché abbiamo parlato soprattutto di maternità! Del resto – come in tutti i miei libri – io do peso ai personaggi e non solo alla storia e quindi il mio poliziesco non è semplicemente un: “Chi ha ucciso? Perché?” ottenendo così un qualcosa che va oltre il concetto di thriller. Spero vi piaccia!

La redazione di Thriller Life ringrazia Claudia Pineiro per la disponibilità

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