Un nuovo Papa di Gleen Cooper

Un nuovo papa

Un nuovo Papa

Da solo, in piscina, con l’acqua che s’infrange a ogni bracciata e il sentore di cloro nell’aria.

È questo l’unico posto in cui Anthony Budd si sente veramente in pace e al sicuro, al riparo dagli intrighi della Curia e dagli sguardi inquisitori dei suoi «fratelli» cardinali.

In un conclave che si sta protraendo troppo a lungo, lacerato tra un candidato ultraconservatore e uno fin troppo liberale, a sorpresa il suo nome è emerso come quello in grado di pacificare il collegio cardinalizio.

E adesso, nel silenzio del nuoto, Budd cerca il coraggio e la forza per accettare il volere di Dio.

Ma non è solo il peso delle responsabilità a gravare sulle sue spalle: nessuno sa che diventare pontefice per lui significa mettere a rischio il segreto che custodisce da decenni, un segreto che potrebbe cambiare le sorti della Chiesa per sempre.

E infatti, mentre dal camino della cappella Sistina si alza l’agognata fumata bianca e il nuovo papa si affaccia al balcone di San Pietro per salutare la folla festante, in un sobborgo di Londra, una persona esulta.

Finalmente la sua voce verrà ascoltata, e scuoterà il mondo come le trombe dell’apocalisse…

RECENSIONE

Non si dovrebbe mai fare, ma inizierò a parlare del nuovo romanzo di Glenn Cooper partendo dalla fine.

Anzi, dalla pagina successiva, quella dei ringraziamenti, nella quale l’autore riconosce di aver scritto un romanzo – Un nuovo Papa – destinato ad essere controverso.

Ed io, giunto al termine della lettura non potrei essere più d’accordo.

Controverso è davvero l’aggettivo giusto, così come spiazzante, specie per chi si aspetta una storia di misteri esoterici, intrighi e antichi reperti archeologici.

Stavolta Glenn Cooper ha completamente cambiato le regole del gioco.

Ho scoperto Cooper grazie a un amico, uno di quelli che quando hanno per le mani un libro che considerano imperdibile non può fare a meno di correre a casa mia per condividerlo.

Ecco, leggi questo, è pazzesco”.

Me lo presentò con queste parole e naturalmente si trattata della Biblioteca delle Anime, una delle opere prime più folgoranti e riuscite degli anni Duemila.

Un romanzo che colpiva per originalità e qualità della scrittura, due caratteristiche che non sempre coesistono nelle medesime pagine.

Nel frattempo Cooper ha scritto molto e, in quanto Best seller è entrato in quel meccanismo forse un po’ perverso della pubblicazione di un libro all’anno in ossequio alle spietate leggi del marketing e alle clausole dei contratti editoriali.

Non è detto che questo sia un male: ha un che di confortante sapere di avere un appuntamento fisso con un certo tipo di storia già canonizzata.

È un po’ come tornare a casa e ritrovare gli oggetti esattamente nello stesso posto in cui li ricordavi o far parte di un club le cui regole sono immutabili.

Forse anche per questo Un nuovo Papa è un romanzo che mi ha lasciato particolarmente interdetto.

È completamente diverso da tutto quanto mi sarei aspettato e credo che anche la definizione di thriller non sia del tutto adeguata al tenore della storia che, a discapito del titolo, non nasconde misteri esoterici o strane cospirazioni vaticane, almeno non nel senso che i lettori più fedeli di Cooper potrebbero legittimamente immaginare.

Si potrebbe dire che è un libro molto più complesso e ambizioso, che segna la libertà con la quale lo scrittore ha potuto scegliere il tipo di percorso da intraprendere, forte di un seguito ormai consolidato al quale lancia la sfida di un cambio di rotta non privo di rischi.

Il tema principale del romanzo è in effetti di quelli che farebbero tremare i polsi a chiunque perché, senza rivelare troppo della trama, affronta il delicatissimo rapporto tra Chiesa, fede e sessualità.

Credo sia difficile immaginare un argomento più spinoso tra quelli che coinvolgono il Vaticano e scriverne in forma romanzata è forse ancora più complicato per le inevitabili connessioni con i fatti di cronaca che quotidianamente investono la Curia.

Il rischio è quello di scrivere un libro che non fa altro che riprendere gli scandali che hanno colpito la Chiesa Cattolica negli ultimi decenni, senza alcuna originalità e senza quel guizzo di pura fantasia che deve necessariamente caratterizzare un romanzo, specie se a scriverlo è un autore che ha legato il proprio nome ad un filone ben specifico come ha fatto Glenn Cooper.

La soluzione pertanto non poteva che essere quella di spingere “al limite” la fantasia, anche a costo di cedere in termini di verosimiglianza. Il risultato è un romanzo che ruota attorno ad una figura, quella del Papa, che potrebbe apparire esagerata, forse addirittura forzata e poco credibile.

Tuttavia, se a tentare un’operazione del genere è uno scrittore come Glenn Cooper non è detto che il risultato debba necessariamente essere disastroso, soprattutto se il lettore non ne dimentica la storia e tiene ben presenti i libri che hanno preceduto Un nuovo Papa.

Parlare in maniera approfondita di questo romanzo non è semplice, si corre il rischio di raccontare troppo della trama e inciampare in quei pessimi spoiler che finiscono col danneggiare l’elemento sorpresa.

Soprattutto si farebbe un torto a Glenn Cooper che, nella consapevolezza di quanto ha scritto, ha cercato comunque di mantenere intatta una certa aura di mistero grazie alla quale il libro può comunque far parte della variegata categoria dei thriller.

Dopotutto i misteri non mancano, così come le oscure manovre ordite da chi considera la Curia Romana come un affare, un centro di potere da conquistare a discapito di tutto, anche delle rigide regole imposte dal culto e dalla fede.

Visto da questa prospettiva Un nuovo Papa è un affresco che prova a indagare i misteri (reali) della Chiesa Cattolica, le sue contraddizioni, l’impossibilità di coniugare fede, dottrina e realtà quotidiana.

Con questo romanzo Glenn Cooper racconta della lotta senza esclusione di colpi tra una certa dimensione del Vaticano, quella legata ai valori più antichi della tradizione e il mondo moderno, ma anche del tentativo di umanissimi bisogni di essere accolti e non rifiutati, della necessità sempre più impellente di riportare nella sacralità della Chiesa diritti e istanze che sembrano essere andati smarriti a vantaggio di loschi giochi di palazzo.

È in questo contesto che l’inglese Anthony Budd accede al soglio pontificio, apparentemente destinato a illuminare la Curia con il suo spirito moderno.

Ma dovrà inevitabilmente confrontarsi con la realtà di una Chiesa che è cosa ben diversa da quel centro spirituale che dovrebbe essere la sua prima vocazione.

Soprattutto Budd sarà costretto a fare i conti con una parte del proprio passato che lo ha tormentato per lungo tempo e col quale credeva di aver fatto finalmente pace proprio grazie al sostegno della fede.

Ma nulla è destinato a restare realmente sepolto, anche quando sei il Papa di tutti i cattolici e credi che quell’abito bianco ti renda immune anche dalle ferite dell’anima.

Un nuovo Papa più che un thriller in senso classico è un romanzo che pone l’accento sugli aspetti più umani del suo protagonista, ma che tenta anche di scrutare tra le pieghe della dottrina cattolica, con le sue contraddizioni e gli evidenti limiti che manifesta ogni qualvolta è costretta a non chiudere gli occhi di fronte all’incalzante modernità.

Cooper tocca numerosi nervi scoperti in seno al Vaticano, temi come le indagini sulla pedofilia, il rapporto tra fede e comunità LGBTQ+, il celibato dei preti la natura stessa della Chiesa, che nel libro è descritta in precario equilibrio tra l’austerità che l’ha sempre contraddistinta e il bisogno di aprirsi al mondo senza, tuttavia, rinunciare a quei principi basilari senza i quali non potrebbe più parlarsi di cattolicesimo.

A dominare le pagine sono soprattutto le ansie emotive che determinano le scelte di Budd, con i momenti più significativi del suo passato che Cooper fa riemergere in numerosi passaggi del romanzo, definendo così due linee temporali che si intrecciano e offrono le spiegazioni che servono al lettore per comprendere quale sia il mistero, quel segreto che il “nuovo Papa” si porta dentro, pronto a deflagrare nonostante tutti i suoi sforzi per mantenere la Chiesa al riparo dalle conseguenze, che saranno inevitabilmente tragiche come è in fondo giusto che sia in un romanzo che vuole comunque essere un thriller, per quanto diverso e, come detto, spiazzante.

Bisogna riconoscere che è difficile stabilire se il tentativo di Cooper sia riuscito.

La sorpresa per il genere di storia che racconta è tale da richiedere una riflessione profonda capace di andare oltre la mera considerazione di trama e personaggi.

C’è da chiedersi se il thriller sia lo strumento ideale per veicolare messaggi come quelli considerati dallo scrittore.

Detto in altri termini: può un romanzo che dovrebbe essere di pura evasione entrare, per così dire “a gamba tesa”, in questioni teologiche, magari solo per difendere una certa visione del mondo, per quanto legittima?

Oppure il thriller dovrebbe sempre restare fedele a sé stesso e raccontare di crimini, misteri, indagini e sangue ma in modo leggero, senza alcuna velleità di andare oltre il genere per diventare qualcosa di più alto e nobile?

Sono domande di non poco conto, forse anche queste di carattere filosofico, alle quali ognuno potrà rispondere in base alla propria sensibilità, al significato che sceglie di dare alle cose e al valore che ritiene di poter attribuire all’opera di uno scrittore che a un certo punto devia dal percorso cui ci ha abituati per esplorare una dimensione alternativa, più personale e coraggiosa. 

Traduzione: Elisa Banfi
Editore: Nord
Pagine: 231
Anno pubblicazione: 2022

AUTORE

Glenn Cooper

È uno straordinario caso di self-made man.

Dopo essersi laureato con il massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina.

Oggi è presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è anche sceneggiatore e produttore cinematografico.

La biblioteca dei morti è il suo primo romanzo; è stato venduto in 22 Paesi e salutato dal Bookseller come «il debutto più atteso del 2009».

La quadrilogia della Biblioteca dei Morti prosegue con Il libro delle anime (2010), Il tempo della verità (Nord 2012) e I custodi della biblioteca (2012)…

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